Loveless di Alice Oseman – Recensione: Review Party

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Oggi il blog partecipa al Review Party di Loveless, il nuovo romanzo di Alice Oseman. Ringrazio la Mondadori per la copia digitale in omaggio.

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Georgia ama le storie d’amore. Tutte. Da sempre. E crede nella magia dell’amore raccontata nei film, nei libri e nelle fanfiction romantiche da cui è ossessionata. Eppure, a diciotto anni, non ha mai baciato nessuno e non ha mai avuto nemmeno una cotta di quelle folli. Ma, come le dicono i suoi migliori amici Pip e Jason, prima o poi anche lei troverà la persona giusta. Così si dice, no? L’inizio dell’università, in una città che non conosce, lontana da casa, sembra l’occasione perfetta: incontrerà persone nuove, vivrà nuove esperienze e finalmente anche lei imparerà a godersi le farfalle nello stomaco di cui parlano tutti. E poi Georgia ha un piano. Con l’aiuto della sua esuberante compagna di stanza Rooney, che come lei ha una passione smisurata per Shakespeare, riuscirà a realizzare il suo sogno, forse. Ma quando finisce in mezzo a una personalissima commedia degli errori che crea il caos tra i suoi amici di sempre, Georgia inizia a domandarsi perché l’amore sembri così facile per tutti tranne che per lei. Quando poi le appioppano definizioni mai sentite come asessuale o aromantica, incertezza e confusione aumentano a dismisura. Che sia davvero destinata a restare senza amore? O forse, per tutti questi anni, si è tanto affannata a inseguire la cosa sbagliata? E poi, chi lo dice che quello romantico, alla fine, sia l’unica forma possibile di vero amore? Una storia delicata e intensa di identità e accettazione che farà breccia nel cuore dei lettori e che conferma il talento cristallino di Alice Oseman, un’autrice dalla voce rara e autentica.

 

La mia opinione

Nessuno come Alice Oseman sa parlare al lettore di identità, di pluralismo e di scoperta e accettazione di se stessi e della propria appartenenza sessuale. Loveless è un piccolo gioiellino a tal riguardo, scritto con la delicatezza con cui l’autrice ci ha già abituato, mettendo la lente di ingrandimento sull’aromanticismo e l’asessualità. Quanto può essere difficile essere asessuale e aromantico in un mondo dove la felicità viene concepita con l’amore romantico e dove la vita viene vista come l’eterna rincorsa al primo bacio, alla prima volta, al matrimonio, alla maternità- paternità e all’amore inteso nella sua accezione romantica? Come si può accettare se stessi e vivere serenamente e felicemente quando la società in cui viviamo ci mostra quanto l’amore romantico sia fondamentale per non trascorrere l’intera esistenza in solitudine? Con Loveless la Oseman, attraverso la figura di Georgia risponde a tutti questi interrogativi, con la delicatezza che noi ben conosciamo e appreziamo.
L’autrice ci ricorda che le categorie dove le nostre identità vengono costrette e omologate dalla società che ci circonda, sono plurali perché ognuno di noi ha orientamenti diversi e prova sentimenti molteplici. I personaggi creati dalla Oseman in Loveless sono davvero un inno alla pluralità e possono aiutare le persone che nella realtà si trovano ad affrontare i loro stessi dubbi, le loro stesse incertezze e che tentano di accettarsi ed amarsi per quello che sono e non per quello che la società in cui vivono pretende che siano.
Georgia, Pip, Jason e Rooney sono dei personaggi realistici nei quali chi legge può identificarsi facilmente e che vivono in una società che è proprio la nostra e che l’autrice ha saputo catturare magistralmente.
In Loveless c’è tanto amore, perché non c’è bisogno di cercare un fidanzato per essere pervasi da questo sentimento. Un amico può riempire la nostra vita senza farci sentire soli. Loveless è quindi un inno all’amore, all’amicizia e soprattutto all’accettazione di noi stessi e della nostra sessualità. Georgia farà un lungo percorso di scoperta e conoscenza di sé, che la porterà verso la vera felicità, allontanandola da quel tentativo di omologarsi ai dettami del mondo in cui viviamo. Ovviamente commetterà molti errori che rischieranno di ferire le persone che ha accanto.
La narrazione è in prima persona e si snoda attraverso il punto di vista di Georgia. Lo stile della Oseman è semplice e diretto e aiuta il lettore a riflettere e a vedere il mondo in cui vive in un’ottica davvero plurale e senza i paraocchi.
Assegno a Loveless 6 stelle su 6. Consigliatissimo.

 

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