Lo scrigno della memoria di Kathryn Hughes – Recensione: Review Party

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Esce oggi, 27 gennaio, Lo scrigno della memoria di Kathryn Hughes, un romanzo intenso edito dalla Nord. Ecco a voi la mia recensione.

Grazie alla Nord per la copia in omaggio.

Lo scrigno della memoria - cover

Due donne distanti nel tempo, eppure vicinissime

Un ricordo perduto

Un legame che nemmeno la guerra è riuscita a spezzare

 

Esistono vite senza rimpianti? Forse sì, pensa Candice, durante i festeggiamenti per il centesimo compleanno di Jenny. Di tutti gli ospiti della casa di riposo, Jenny è quella cui lei si è affezionata di più, sempre serena, soddisfatta, appagata. Eppure, quella sera, di ritorno nella sua stanza, l’anziana mostra a Candice uno scrigno con dentro un fascio di vecchie lettere e un ciottolo raccolto su una spiaggia lontana. Ciò che è accaduto su quella spiaggia è un peso che da troppo grava sulla sua coscienza e, ora che la fine è vicina, Jenny ha bisogno di chiudere finalmente i conti col passato. Quindi chiede a Candice di accompagnarla in Italia, là dove tutto è iniziato, e lei accetta di buon grado: quel viaggio potrebbe essere l’occasione giusta per prendere le distanze da un’esistenza monotona, dalle difficoltà economiche e da un fidanzato fin troppo possessivo. E così, passo dopo passo, Candice si ritrova a raccogliere i frammenti di una storia scritta nella polvere della guerra, la storia di una ragazza accecata dall’amore, di un uomo idealista e irascibile, e dell’istante che ha cambiato tutto. Perché quando un legame diventa tanto stretto da risultare soffocante, è il momento di scegliere se sacrificarsi o ribellarsi, subire o reagire. E presto, seguendo le orme di Jenny, anche Candice sarà costretta a fare una scelta definitiva…

 

La mia opinione.

 

Lo scrigno della memoria è un capolavoro, un romanzo intenso che appassiona il lettore attraverso il rapporto tra due donne appartenenti a  generazioni diverse, ma legatissime e con alcune esperienze in comune.

La Hughes è stata bravissima a gestire due diversi piani temporali: la storia di Jenny che si snoda tra il 1940 e il 1946 in Inghilterra e Italia, e quella di Candice ambientata ai nostri giorni, nel 2019.

Attraverso la straordinaria penna dell’autrice, ripercorriamo gli eventi storici legati alla Seconda Guerra Mondiale e le loro ripercussioni sulla vita quotidiana della gente comune. Jenny che insieme al fratellino viene inviata dalla madre nel Galles per sfuggire alle bombe tedesche che cadevano senza sosta nelle città inglesi più importanti; il razionamento del cibo e la mancanza dei generi di prima necessità;  l’armistizio italiano, l’occupazione tedesca e la lotta dei partigiani. Se di tutti questi argomenti avevo una conoscenza più o meno approfondita,  grazie allo studio, alla lettura di molti romanzi e al racconto dei miei zii e nonni, su una cosa non mi ero mai interrogata. Che cosa era accaduto agli italiani che vivevano in Inghilterra dopo che il Duce aveva dichiarato guerra agli Alleati?  Ammetto di aver letto tutte le pagine a riguardo con la stessa curiosità mista al dolore e all’orrore con cui avevo seguito le vicende dei giapponesi residenti negli Usa dopo Pearl Harbor in Silenzio e Onore di Danielle Steel. Ne Lo scrigno della memoria, la Hughes è stata straordinaria nel descrivere la sorte e lo smarrimento degli Italiani che vivevano da sempre  in Inghilterra, che di colpo si scoprono stranieri nemici e che magari finiscono per essere arrestati proprio da quel poliziotto inglese che da bambino era stato un loro compagno di scuola. 

Ne Lo scrigno della memoria la Hughes non narra solo le atrocità compiute dalle SS contro gli ebrei e i partigiani, ma ci presenta anche personaggi come Max, che sono stati arruolati nella Wehrmacht, strappati dalla loro vita e dai loro affetti e costretti a combattere una guerra che non capivano e non desideravano.  Max Fischer è uno dei miei personaggi preferiti e avrei davvero desiderato che le pagine a lui dedicate fossero ancor di più.

Lo scrigno della memoria affronta anche la questione legata alla violenza psicologica e fisica sulle donne, purtroppo presente sia negli anni ’40 che ai giorni nostri. Candice vive con un uomo con il quale ha un rapporto tossico e pericoloso. L’autrice è bravissima a delineare tutte le fasi di questa relazione abusiva. La giovane vittima ha un passato triste e privo di amore alle spalle mentre il compagno la manipola, la controlla con le applicazioni del cellulare come uno stalker, la fa sentire inadeguata e, pur essendo solo lei quella che porta lo stipendio a casa, gestisce i soldi e lr concede solo  le briciole, una paghetta. La violenza fisica è sempre l’ultimo atto di tali rapporti abusivi basati sullo sfruttamento e l’ossessione. Anche Jenny,  però,  ha una storia simile alle spalle legata a uno dei suoi segreti più inconfessabili.

 

Jenny è un personaggio ben delineato: una donna carismatica che è rimasta sempre tale e dotata di un coraggio e una determinazione invidiabili. Nei suoi cento anni di vita ha collezionato delle esperienze in grado di incantare chi legge.

Non è perfetta, anzi. Ha commesso molti errori che fatico a comprendere e le sue scelte sono state spesso sbagliate, ma che in certo senso le ha pagate a caro pezzo  e l’hanno resa umana ai miei occhi.

Lo stile dell’autrice è elegante e curato. La Hughes riesce a trattare con molta sensibilità anche delle tematiche forti. 

L’autrice è stata bravissima,  inoltre, a fondere insieme capitoli in prima e in terza persona.

Assegno a Lo scrigno della memoria 6 stelle su 6. Consigliatissimo.

 

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