L’eredità di Jakob Bindel di Bernice Rubens : Review Party

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Oggi il blog partecipa al Review Party de L’eredità di Jakob Bindel di Bernice Rubens, edito dalla casa editrice Astoria. L’evento è stato organizzato da Susy de I miei magici mondi, che ringrazio.

Ringrazio la CE per la copia in omaggio.

L'eredità di Jakob Bindel - cover

La famiglia è unita da legami indissolubili di amore e lealtà, legami che sopravvivono alla coscrizione ventennale nell’esercito zarista degli anni trenta dell’Ottocento, al pogrom di Odessa del 1871, all’emigrazione nelle valli del Galles e in Germania, ai campi di concentramento nazisti e ai gulag sovietici.
Una promessa lega i fratelli Bindel, generazione dopo generazione: salvare la stirpe, resistere alla cattiveria degli uomini e della Storia. Un racconto di persecuzioni e intolleranza, ma anche una testimonianza della resilienza umana e della forza dei legami familiari.
Tutto ciò che accade in una famiglia, accade in misura molto più forte in una famiglia ebraica,” sosteneva Rubens, dandone una prova narrativa con questo romanzo potente, capace di commuovere, ma anche consolare.

 

La mia opinione

L’eredità di Jakob Bindel è un romanzo che lascia il segno e che ferisce il lettore, trasportandolo in un mondo dove la violenza e l’antisemitismo distruggono le vite dei membri di una famiglia ebraica, generazione dopo generazione, attraverso la penna accurata di Bernice Rubens. L’eredità di Jakob Bindel è legata alla sopravvivenza e dopo aver letto per la mia tesi di laurea le testimonianze di molte vittime dei Gulag staliniani, confrontandole con quelle dei prigionieri dei lager nazisti, so quanto importante sia sopravvivere a ogni costo, anche se il prezzo da pagare è una parte della propria umanità.

Dovete sopravvivere, figli miei. Amatevi l’un l’altro come avete sempre fatto e proteggetevi a vicenda. Ricordatevi di tutti noi e di tutto l’amore che ci unisce. Vi darà forza.”

Questa frase è l’eredità che Jakob lascia alle cinque generazioni di Bindel che lo seguiranno e che dovranno farne tesoro, mentre vedremo come i membri della famiglia verranno piegati dal pogrom zarista di Odessa, dalle discriminazioni razziali, dall’incubo nazista e dal regime sovietico post bellico.

Viaggiando dalla Russia al Galles, per poi finire in Germania e tornare di nuovo nell’Unione Sovietica, ci rendiamo conto di come gli ebrei siano stati sempre il capro espiatorio di ogni problema e difficoltà, ben prima dell’arrivo di Hitler, che portò a compimento in modo sistematico ed industriale quello che altri avevano solamente abbozzato. In questo contesto è evidente come l’eredità di Jakob Bindel e il peso dato alla sopravvivenza siano davvero importanti per questa famiglia e per i suoi membri.

La sopravvivenza viene declinata da ogni personaggio, generazione dopo generazione, in modo diverso e comporta scelte dure, come permettere a qualcuno di battezzarti, piegarti a degli ordini mortali nel lager di Buchenwald o assistere Mengele durante i suoi folli e disumani esperimenti.

Una delle domande cardine che ci si pone sempre quando si analizzano i memoriali dei sopravvissuti e si discute sulla sopravvivenza è la seguente: chi è disposto a tutto per sopravvivere è davvero colpevole? Ne L’eredità di Jakob Bindel è, secondo me, raccolta la risposta di Bernice Rubens, che condivido.

Leon infatti afferma

A quel punto urlò di colpo: “ No, non sei stato tu ad ucciderlo”. Non sapeva niente della storia di Luber fino a quel momento. “ Se l’hai ucciso è perché ti hanno costretto.”

Alcuni personaggi si sentono in colpa per essere sopravvissuti a chi amavano mentre altri si impegnano per salvare la vita ai loro figli e quindi alle generazioni future, donandoci scene strazianti, che non possono in alcun modo lasciare indifferente chi legge.

Lo stile di Bernice Rubens è elegante e pulito. L’eredità di Jakob Bindel si divide in quattro parti, ognuna dedicata a due fratelli della famiglia Bindel, che appartengono a una generazione, caratterizzata per i suoi orrori e per la sua particolare lotta per la sopravvivenza.

I protagonisti di questa storia sono molteplici e l’autrice è stata quindi costretta ad utilizzare la terza persona nella narrazione. Ogni ferita di ciascun personaggio, però, colpisce il lettore e gli fa provare una fortissima empatia. Ci sono stati alcuni momenti, durante la lettura, in cui ho davvero sofferto con i protagonisti. Che cosa provano un padre e una madre, costretti a separarsi da un figlio per il suo stesso bene e con la consapevolezza che non potranno mai più vederlo? Come può un essere umano affrontare consapevolmente un viaggio senza ritorno, con la certezza che il suo corpo e il suo spirito verranno annientati?

Consiglio la lettura de L’eredità di Jakob Bindel a tutti coloro che sono pronti a immergersi in una storia che narra la persecuzione di milioni di persone, colpevoli solamente di essere di religione ebraica. Il contenuto è spesso duro e crudo e dovrete essere pronti per affrontarlo.

Ho davvero apprezzato che la Rubens abbia trovato il modo di dare voce anche a coloro che non sono riusciti a sopravvivere ad Auschwitz.

Assegno a L’eredità di Jakob Bindel 6 stelle su 6. L’autrice è riuscita a gestire moltissimi personaggi e ben sei generazioni di Bindel senza creare confusione in chi legge (vi consiglio di utilizzare l’albero genealogico collocato all’inizio del volume). L’eredità di Jakob Bindel è un capolavoro.

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