Lena e la tempesta: la mia recensione del romanzo di Alessia Gazzola

Lena e la tempesta - silviatralerighe

 

Si dice che ciascuno di noi, nel corso della propria vita, accumuli in media tredici segreti. Di questi, solo cinque sono davvero inconfessabili. Lena ne ha soltanto uno, ma si fa sentire dentro come se ne valesse mille. E per quanto si sforzi di dimenticarlo, è inevitabile per lei ripensarci mentre dal traghetto scorge l’isola di Levura, meta del suo viaggio. Levura, frastagliata e selvaggia, dove ha passato le estati indimenticabili della sua giovinezza. Dove non ha più rimesso piede da quando aveva quindici anni. Da quando ogni cosa è cambiata. Ora suo padre le ha regalato la casa di famiglia e lei ha deciso di affittarla per dare una svolta alla sua esistenza. Perché si sente alla deriva, come una barca persa tra le onde. Perché il suo lavoro di illustratrice, che ama, è ad un vicolo cieco. Lena non sarebbe mai voluta tornare a Levura, non sarebbe mai voluta tornare tra quelle mura. Ma è l’unica possibilità che ha. Mentre apre le finestre arrugginite e il vento che sa di mare fa muovere le tende, i momenti trascorsi dell’ultima vacanza lì riaffiorano piano piano: le chiacchierate, gli schizzi d’acqua sul viso, le passeggiate sulla spiaggia. E insieme il ricordo di quel giorno impresso a fuoco nella sua mente. II suo progetto è quello di stare sull’isola solo qualche giorno, trovare degli affittuari e ricominciare altrove tutto quello che c’è da ricominciare. Eppure nulla va come aveva immaginato. Lena non sa che quei giorni che abbronzano il suo viso chiaro e delicato saranno per lei molto di più. Ancora non sa che ci si può proteggere dalle emozioni con una corazza, ma c’è sempre qualcuno pronto a scalfirla, come Tommaso l’affascinante ragazzo che giorno dopo giorno la aiuterà a capire chi vuole essere davvero. Non sa che la verità ha mille sfumature. Che nulla è davvero inconfessabile perché la colpa spesso non è dove credevamo che fosse.

Recensione contenente alcuni spoiler

Lena e la Tempesta è per me il libro più bello scritto da Alessia Gazzola.
La protagonista, Lena, appunto, torna nell’isola dove la sua famiglia possedeva una meravigliosa casa, dopo ben 15 anni. Che cosa aveva tenuto lontano Lena da quel posto da lei tanto amato? Una violenza sessuale subita da uno degli amici che il padre, uno scrittore di enorme talento, era solito invitare nella loro casa al mare. Questo ritorno costringerà la ragazza a fare i conti con quel passato e quella di violenza, che non riusciva a dimenticare, ma che aveva deciso di mantenere segreti. Lena è una donna che ha scelto un lavoro incerto (fa l’illustratrice) e sta vivendo un momento di crisi professionale ed economica e crede che affittando la villa ai turisti riuscirà a risolverli. La Gazzola è stata davvero brava a delineare il personaggio di Lena. Abbiamo davanti una giovane donna che non riesce ad avere una vita sessuale appagante e che fatica ad avere un rapporto con un uomo, dopo quanto le è successo. Inoltre la violenza subita l’ha resa insicura anche nella vita professionale :invece di credere nel proprio talento, pensa di essere stata favorita dal nome del padre e dalle conoscenze del suo ex amante. Ed invece non è affatto così, ma il mostro che tanti anni prima l’ha violentata, l’ha fatta sentire sporca e poco meritevole. I tentativi di Lena di avere una vita sentimentale, nonostante tutto, ma la sua incapacità di amare e di avere un rapporto intimo con un uomo (durante i rapporti subisce e non prova piacere, restando con il corpo bloccato e la mente che ritorna a quel terribile giorno e lo rivive), mi hanno davvero colpita molto. Nella sua vita arriva Tommaso, un medico di Milano, con un segreto legato al suo passato che rischia di rovinargli la carriera. Lena per la prima volta proverà dei veri sentimenti d’amore, anche se per quanto riguarda il piano sessuale ed intimo, avrà difficoltà anche con Tommaso. Il ritorno sull’isola inoltre le permetterà di scoprire davvero che cosa è successo quella terribile notte e a tentare di andare avanti insieme al suo grande amore. Mi ha colpito il modo in cui l’autrice ha inserito un grande ed inaspettato colpo di scena nel romanzo Lena e la Tempesta, che per me è stato scritto con maestria. In realtà non ho particolarmente apprezzato il carattere dei genitori della protagonista, anche se ad un certo punto sono riuscita a comprendere un po’ di più la bizzarra madre di Lena. Un romanzo piuttosto breve, che si legge in una sola giornata e che merita una valutazione di
6/6

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