Con immenso piacere oggi partecipo al blog tour del nuovo romanzo di Anna Zarlenga, intitolato Quando l’amore chiama, io non rispondo.
Un assaggio? Tra Aida e Dennis non corre esattamente buon sangue… eppure sotto sotto….
Estratto 1
«Va bene. Non parliamo di lavoro. Ma non c’è bisogno che tu mi tenga a distanza. Non ho cattive intenzioni».
Si gira di scatto e me la trovo di nuovo troppo vicino. I capelli corti, che a tutte le altre darebbero forse un’aria dura e da maschiaccio, le donano davvero molto, e mettono in risalto il suo viso dai tratti innocenti. Innocenti e ingannevoli, visto il suo carattere di fuoco. «Non ti permetterei di avere cattive intenzioni. Questo è scontato».
«Ovviamente. Ti do ragione».
«Davvero?», mi chiede. Ho solo immaginato una punta di delusione nella sua voce?
«Davvero. Capisco il tuo punto di vista e, considerando
quanto spettegolate da voi… credo sia saggio, dopotutto».
Si rilassa sullo schienale. «Bene».
«Ma… avendo chiarito che io non ho un interesse verso di te come donna né tu verso di me come uomo… potremmo provare ad andare almeno d’accordo».
Scuote la testa, perplessa. «Non credo sia possibile».
«Perché no? Sei davvero troppo prevenuta».
«E tu sei… strano…».
«Oh, ma grazie… e visto che tra amici si è sinceri, vuol dire che abbiamo sancito la nostra amicizia», propongo porgendole il mignolo, che lei squadra come se fosse un oggetto alieno.
«Siamo tornati alle elementari e io non me ne sono accorta?»
«Cosa ti costa? Facciamo una tregua. Dammi la possibilità di dimostrarti che sono simpatico».
I suoi occhi diventano due fessure. «Non mi è chiaro di cosa stiamo parlando, esattamente».
Eh, già… di cosa stiamo parlando? «Di lavoro».
«Ti ho detto che non voglio parlare di lavoro».
«E allora parliamo di stasera. Cerchiamo di concluderla senza ucciderci, ok?».
Afferra il mio mignolo con il suo. Il contatto è più intimo del previsto. «Non ti assicuro niente».
«È già qualcosa…».
Estratto 2
«Attenta a quello che chiedi, Aida», mi sussurra. Sento il suo respiro avvolgermi e per qualche secondo le vociattorno mi giungono smorzate. Come in quelle insulse scene romantiche, mi sembra che scompaia tutto, tranne lui. Devo fare causa al barista, di certo ha messo qualcosa nella birra.
«Non ti ho chiesto niente…», farfuglio, negando l’evidenza. Se le mie labbra fossero un’entità indipendente, mi avrebbero già spinto a terra e preso l’iniziativa. La bocca di Dennis è a pochi centimetri dalla mia e a me
sembra mancare l’ossigeno. In che cavolo di guaio mi sono cacciata?
«Non dirmi che ora sei tu quella che ha paura…», mi provoca.
«Guarda che non ho paura. Se volessi, ti dimostrerei come sappiamo baciare noi ragazze di Napoli».
«E chi ti dice che non lo sappia già?»
«Be’, comunque non voglio».
«Però me lo hai chiesto. O sbaglio?».
Deglutisco. Ho due possibilità. Negare l’evidenza o ammettere che è stato l’alcol a parlare per me. Mentre penso a quale delle due opzioni scegliere, però, il braccio di Dennis mi avvolge la vita. Perché cavolo sto tremando?
Ma sai che questo romanzo mi ispira veramente un sacco. Lo inserisco nella mia lista dei desideri!
Anche a me. Il 5 giugno pubblicherò la recensione.