Puoi fidarti di me di Susy Tomasiello. Recensione.

Puoi fidarti di me di Susy Tomasiello. Recensione. Trama.

Sara ama il suo gatto e il suo lavoro di maestra elementare. Il palazzo in cui vive è diventato per lei come una seconda famiglia e lentamente sta imparando a leccarsi le ferite che la vita le ha inferto. Stefano ha deciso di prendersi cura dell’unica famiglia che gli è rimasta: il suo fratellino Luca. Per farlo si è trasferito e, per quanto non sia facile per lui, non è pentito della sua scelta. Appena Sara e Stefano s’incontrano, tra loro scatta una antipatia reciproca basata solo sui pregiudizi che inizialmente provano l’uno per l’altra. Stefano non ha mai conosciuto una persona più saccente di Sara, sempre pronta a rimproverarlo per ogni sua mancanza e Sara non sopporta la sua arroganza, non accettando mai consigli da chi vuole solo aiutarlo.  Decisi a frequentarsi non oltre il dovuto, dovranno fare i conti con le strane effrazioni che colpiscono il palazzo. Perché hanno puntato Sara? Che cosa c’entra lei con questi strani avvenimenti? Lei è spaventata e senza che se ne renda conto finisce con l’appoggiarsi a una persona che comincia a vedere sotto un’altra luce. Il suo problema però, è che da tempo ha smesso di fidarsi degli altri. Riuscirà Stefano con il suo sorriso sempre pronto a conquistare il suo cuore e soprattutto la sua fiducia?

 

Puoi fidarti di me di Susy Tomasiello. Recensione.   Questa è la prima volta che scrivo una recensione su un romanzo scritto da una amica, una persona che conosco abbastanza da riconoscere all’interno del romanzo le sue passioni. Per prima cosa devo dire che ho apprezzato moltissimo il riferimento ad Alex e Rose di Scrivimi ancora, che lei cita nella versione cinematografica (e non letteraria). A parte il gradimento personale per i personaggi credo che tra i protagonisti (soprattutto Alex) e Sara ci siano molti punti in comune. Uno fra tutti: l’insicurezza. Non mi stupisce che sia proprio la maestra a sentirsi in sintonia con il protagonista maschile di Scrivimi ancora, mentre Stefano sembra decisamente poco propenso a vivere una vita di incertezza amorosa per insicurezza.

Credo che questo romanzo abbia un enorme pregio, oltre alla scrittura semplice e lineare di Susy: questa storia sprizza vita quotidiana da ogni riga. Mi sembra di essere uno dei condomini dell’edificio in cui vivono i due protagonisti e di spiarli. Una storia così potremmo viverla tutti noi. Si tratta di una storia semplice, senza tanti assurdi colpi di scena, piena di dolcezza, delicatezza e soprattutto con un messaggio profondo. Stefano e Sara inizialmente non riescono a comprendersi e per quanto la maestra Pagani abbia ogni ragione nel rimproverare Stefano, avrei preferito un pizzico di comprensione in più: anche il giovane come il fratellino aveva perso i genitori e si trovava a dover superare delle difficoltà enormi. Troppo in fretta la ragazza si è lasciata andare ai pregiudizi, forse più di Stefano (adoro il nomignolo di Piccoletta che ha attribuito a Sara). In ogni caso i due ben presto diventeranno complici. Il grosso problema di Sara però sono le sue insicurezze, il suo amarsi poco, il suo ritenersi indegna di un uomo come Stefano (esteticamente perfetto e in poche parole un vero adone). Io credo che questa insicurezza, scoprendo pian piano quello che alla giovane maestra è accaduto, sia del tutto normale.  Francamente covo un odio profondo per la famiglia di Sara e per sua sorella.  Mi chiedo come l’aspetto fisico possa essere così sopravvalutato, come una sorella , un padre e una madre possano essere così crudeli, e alimentare (direi più che altro generare) delle insicurezze tanto forti in una figlia e in una sorella. Purtroppo credo che esistano anche nella realtà persone tanto ossessionate dall’estetica da considerare il bello superiore a tutto il resto. La bellezza diventa l’unico criterio per stabilire il successo in amore, nel lavoro. La bellezza giustifica il tradimento da parte di una sorella. Il fatto che anche Stefano sia esteticamente perfetto peggiora solamente la situazione per quanto riguarda la perenne insicurezza di Sara (che da insicura inguaribile comprendo benissimo.).

Ed è qui che entra in gioco Stefano che è un ragazzo decisamente sensibile. Questo giovanotto fa di tutto per rendere Sara una ragazza sicura di sé, del suo aspetto fisico, del suo amore per lei. Le insegna non solo ad avere fiducia in lui ( dopo il trattamento che ha riservato Paolo a Sara non mi sento di condannare la maestra) ma soprattutto in se stessa. Non sarà un percorso facile ma Susy lo ha reso davvero emozionante. Ho apprezzato anche i condomini (soprattutto quelli che come Sara, la sottoscritta e credo anche la nostra Susy amano i personaggi nati sulla carta come se fossero veri) e il fatto che questi siano diventati per Sara, per Sterfano e per Luca una famiglia, quella che in maniera differente è stata negata a tutti e tre. Il piccolo Luca porta nella storia una ventata di dolcezza e Tiger il gatto la giusta dose di divertimento. Alcuni dei dialoghi tra Sara e Stefano mi hanno strappato ben più di un sorriso. Nel romanzo di Susy viene trattata anche la tematica della violenza sulle donne e si parla di stalking, una tematica sempre più importante nella nostra società. Devo dire che alcune scene che hanno avuto come protagonista Sara mi hanno riempita di ansia.

Un libro pieno di quotidianità, di romanticismo ma allo stesso tempo molto profondo.

Susy, per favore scrivi un seguito o almeno qualche racconto perché fatico a separarmi da Stefano, Sara e Luca.

Voto.

5/6

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2 commenti su “Puoi fidarti di me di Susy Tomasiello. Recensione.

  1. Grazie mille per questa bellissima recensione.
    Sono tanto contenta che questo libro ti sia piaciuto. E’ una storia molto semplice e quindi sapere che l’hai apprezzata mi rende molto felice. Hai centrato perfettamente il senso di quello che volevo trasmettere sia in negativo sia in positivo.
    Davvero grazie!

    • silviatralerighe il said:

      Grazie a te, cara Susy. I tuoi personaggi mi sono davvero piaciuti e li ho amati (ti prego scrivi qualcosa su di loro) e mi è piaciuto anche il messaggio che hai voluto lanciare. Ho apprezzato tantissimo lo stile semplice e legato al quotidiano. Complimenti davvero.

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