Un regalo sotto l’albero: Nessun porto nella nebbia di Maria Campanaro

Un regalo sotto l'albero - Roggero

 

In occasione dell’evento Un regalo sotto l’albero, vi segnalo il romanzo di Maria Campanaro, intitolato Nessun porto nella nebbia.

 

Un regalo sotto l'albero - Nessun porto nella nebbia- cover

 

Sinossi “Nessun porto nella nebbia”

 

Francia, 1671. L’impetuosa marchesa Isabel de Martigny s’imbarca per la Spagna, per sfuggire ai propositi del duca di Belfort, Primo Consigliere di Luigi XIV, di trasformarla nella nuova favorita del re. Durante una tempesta la sua nave viene assalita dalla Lucky Chance, un vascello pirata sotto il comando del carismatico e irrequieto Julian Koslow. Scoperto il valore che la ragazza ha per il sovrano, questi decide di barattare la sua liberazione con la consegna del duca di Rocheville, l’uomo che crede il suo vero padre e verso il quale nutre un’oscura ansia di vendetta.
In attesa del giorno dello scambio il rapporto tra Isabel e Julian cresce, li porta ad avvicinarsi e allontanarsi come nella sincronia di una danza, come nei passi di un duello, a trovare una sorprendente intesa che mette in luce tutto ciò che li accomuna, a partire dalla sete di libertà e di conoscenza e si trasforma in una passione profonda e definitiva. Lo scambio con il duca di Rocheville alla fine fallisce: Julian si rende conto che non è la persona che sta cercando. Sarà Isabel a permettergli di scoprire l’agognata verità sulle sue origini, ma numerose avversità li separano da questa rivelazione, sulle rotte seguite dalla ciurma della Lucky Chance, tra battaglie navali, agguati, arrembaggi, razzie, e tra le insidie della fastosa corte di Versailles: con la forza del trascinante amore che li unisce, Isabel e Julian dovranno in seguito affrontarne le schiaccianti ripercussioni sulle loro vite.

Un regalo sotto l'albero- Maria Campanaro

Biografia
Maria Campanaro è nata a Foggia nel 1976, risiede ad Asti ed è laureata in Scienze politiche. Ha sempre svolto mestieri impiegatizi. La sua passione per la scrittura è strettamente legata a quella per la lettura, che la pervade dalla più tenera età. Ama inoltre i viaggi, la musica, il cinema, le serie tv ben congegnate, la buona cucina e tutto ciò che è arte e creatività.
Ha pubblicato il suo primo romanzo, Nessun porto nella nebbia, di genere storico-sentimentale, con Triskell Edizioni.

 

 

Un regalo sotto l'albero - Nessun porto nella nebbia- card

 

 

ESTRATTO

(…)

«Voglio sapere dove hai ormeggiato la mia nave,» si intromise John tra loro con le mani sui fianchi, imitando il tono brusco con cui Julian redarguiva la ciurma.
«La tua nave?» Questi gli si rivolse con un sorriso spiazzato.
«Tuo figlio sostiene che la Lucky Chance in realtà è sua, e te l’ha soltanto data in prestito,» gli spiegò Isabel, divertita.
Julian scoppiò in una risata fragorosa che le fece sobbalzare il cuore. Quanto le era mancato quel suono. Un suono che la faceva sentire viva, che la faceva sentire donna. Quanto le era mancato lui.
Lo vide accovacciarsi all’altezza del bambino, con un’espressione cerimoniosa che tradiva tutto l’amore che gli portava. «La vostra nave è ancorata al sicuro, signore. E appurato che siete il mio comandante, non mi resta che mettermi ai vostri ordini,» gli disse, scompigliandogli i capelli biondi.
con una carezza.
Il piccolo si mise a ridere, crogiolandosi nella gioia di quelle parole, e quello fu il secondo suono meraviglioso per il quale Isabel avrebbe potuto dare anche la propria vita. Poi Julian si tirò su e si diresse verso di lei, ma John non aveva ancora finito di reclamare la sua parte di attenzioni. «Guarda cos’altro ho imparato, papà!» lo richiamò.
La percezione dell’urlo di Isabel gli arrivò all’orecchio in contemporanea con il sibilo della lama, che passò a pochi centimetri dalla sua guancia prima di andare a piantarsi in un pannello di legno della parete. Si volse con un sopracciglio alzato verso il bambino, che attendeva una sua reazione con un’incredibile aria orgogliosa.
«Brutto furfante!» esclamò allora a gran voce. Cominciò a inseguirlo per tutta la stanza, fingendo di non riuscire mai a raggiungerlo, provocando così le grida di giubilo del figlio, che correva dimenando le braccine in avanti. Alla fine lo agguantò gongolando: «Ah ah! Ti ho preso!» e iniziò a lanciarlo per aria come una palla, facendolo strillare ancora di pazza gioia. Poi lo posò a terra e, mani sui fianchi, lo squadrò con molta serietà, ammiccando al pugnale piantato nel muro. «Bene, signore, come vi giustificherete ora?»
«Me l’ha insegnato la mamma,» obiettò John, tranquillamente, come se questo spiegasse tutto.
«Ahh, non c’erano dubbi in merito! Ma resta la questione che potevate uccidere vostro padre. Cos’avete da dire su questo?»
«La mia mira è perfetta, e lo sapevo che non saresti morto!» controbatté il bambino in tono seccato, alzando un sopracciglio.
Julian e Isabel non riuscirono più a trattenersi e scoppiarono a ridere.

(…)

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