Un regalo sotto l’albero: Un cuore in porto di Irene Milani

 

Un regalo sotto l'albero - Roggero

In occasione dell’evento Un regalo sotto l’albero, vi segnalo Un cuore in porto di Irene Milani. Buona lettura e buone feste.

Un regalo sotto l'albero - Un cuore in porto - cover

Un cuore in porto

 

Silvia è una giovane ragazza milanese, (ha solo quattordici anni quando si fidanza) fidanzata dai tempi del liceo con Stefano, di qualche anno più grande di lei. I due si vogliono bene, ma il loro non è un rapporto equilibrato: gli interessi e le passioni di lui hanno quasi sempre la meglio su quelli di lei. Convinta della visione romantica dell’amore Silvia pare non accorgersi delle rinunce e dei compromessi che accetta, come cerca di mostrarle l’amica del cuore Sara, single convinta e più interessata a storie mordi e fuggi. Attirata dal sogno di andare a convivere, dopo aver svolto il dottorato in Fisica ambientale con ottimi risultati, Silvia preferisce accettare l’offerta di una grande azienda piuttosto che l’incerta carriera accademica.
Dopo un anno di convivenza però scopre che Stefano non solo non condivide i suoi progetti di metter su famiglia, ma addirittura la tradisce; inizia così un periodo difficile e buio da cui riesce ad uscire anche grazie all’interesse di Luca, un collega di lavoro di cui lei si invaghisce e con cui inizia una storia. La scoperta del fatto che lui sia sposato non fa sprofondare nuovamente Silvia nella depressione, anzi la spinge a cominciare davvero a prendere in mano la sua vita: ricontatta la professoressa con cui ha svolto il dottorato e si propone per ottenere un assegno di ricerca.
Visto l’ottimo curriculum e la grande passione dimostrata riesce ad vincere il bando di ricercatrice all’università di Roma, che la porterà a lavorare alla base artica dirigibile Italia delle isole Svalbard.
Prima di partire fa un’ultima vacanza con l’amica del cuore, Sara; alle Canarie entrambe conoscono un ragazzo. Sara, da sempre allergica alle relazioni serie, inizierà una storia a distanza mentre Silvia, ormai decisa a farsi guidare dalla ragione e di non farsi più condizionare dagli uomini, intreccia con Leonardo una strana e improbabile amicizia.
In Norvegia Silvia può finalmente iniziare la sua nuova vita, lavorando all’aria aperta e facendo la sua parte per studiare cercare di arrestare i cambiamenti climatici, in particolare quelli delle zone polari; vive a contatto con colleghi di tutto il mondo che condividono la sua passione, sentendosi finalmente soddisfatta e realizzata, anche se single.
L’ultimo dei suoi pensieri è quello di innamorarsi, invece, complice una tempesta di neve, inizia a vedere sotto una luce diversa Hakon, uno scienziato della base norvegese dal passato tormentato che sembra evitare tutti e lei in particolare.
Superati pregiudizi e incomprensioni i due scopriranno di provare reciprocamente un sentimento che permetterà a Silvia di conciliare la vita privata con quella professionale.

 

Ha solo quattordici anni Silvia quando conosce Stefano, suo compagno di liceo e primo fidanzato. Da sempre figlia ubbidiente, amica fedele incarna la fidanzata perfetta, Nell’entusiasmo del primo amore, che lei vede come “due cuori e una capanna” non si preoccupa delle difficili scelte che obbligano spesso una donna a conciliare vita privata e carriera e mette al primo posto il benessere della coppia. Quando la lunga relazione finisce si rende conto di aver sacrificato le proprie aspirazioni, i propri sogni ritrovandosi sola, con un lavoro che non le piace e costretta a vivere per un po’ a casa di Sara la sua migliore amica fin dall’infanzia e single convinta. Grazie al suo aiuto e ad una fugace storia nata in ufficio, frutto della forte attrazione che prova per il collega Luca, Silvia inizia a riprendere in mano il proprio destino, uscendo dal periodo buio in cui è piombata.
La scoperta del fatto che Luca sia sposato la spinge al passo definitivo: per amore di Stefano aveva rinunciato al lavoro dei suoi sogni, ora è il momento di tirarlo fuori dal cassetto e provare a metterlo in pratica.
Così, col supporto della docente universitaria che per prima l’aveva spronata a restare in ambito accademico dopo il dottorato in Fisica ambientale, Silvia decide di fare domanda per un posto da ricercatrice. Con sua grande gioia viene selezionata dal CERN per partecipare alle missioni internazionali nell’Artico: lascia così Milano diretta alle isole Svalbard, per lavorare alla Base italiana Dirigibile Italia.
Dopo due anni passati finalmente a occuparsi di ciò che la appassiona, conosce Hakon, un ricercatore norvegese dal passato misterioso. Tra i due si crea un mix di attrazione e repulsione che lei riesce a superare, facendo breccia nella sua corazza.
Nonostante la differenza d’età e le difficoltà organizzativi Silvia e Hakon decidono di scommettere sulla loro relazione: lei ottiene un incarico in un’università norvegese riuscendo così a conciliare la vita professionale con l’amore.

Riassunto in due paragrafi:
Il libro racconta la storia di Silvia, dal primo amore ai tempi del liceo a quando, più adulta e matura cercherà di realizzare se stessa prima nel lavoro che nella vita privata. Se la sua visione iniziale di una storia romantica era “due cuori e una capanna”, attraverso le difficoltà e le delusione che la vita le riserva, imparerà sulla sua pelle che per essere felici, per arrivare finalmente dove il nostro cuore si sente a casa, bisogna seguire la propria strada, non rinunciare ai propri sogni in nome di un sentimento che sembra eterno.
Proprio andando alla ricerca del proprio desiderio di lavorare come ricercatrice nell’Artico conoscerà Hakon, riuscendo così a conciliare la vita professionale con l’amore.

 

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Il 17 maggio è la festa nazionale norvegese; in tutto il paese ci sono sfilate di bambini accompagnate da musica. Anche noi a Ny – Ålesund, pur non essendoci studenti e ragazzi, partecipiamo a questa manifestazione. I norvegesi e le delegazioni di ricercatori stranieri sfilano sventolando la propria bandiera in una rumorosa marcia per le poche vie che attraversano il villaggio. È un momento per stare insieme e per celebrare l’indipendenza della nazione che ci ospita.
Resto stupita nel vedere, dopo alcune settimane in cui sembrava sparito, anche Hakon; da misantropo qual è non si unisce certo al corteo ma si limita a starsene appoggiato al muro dell’ufficio postale ad osservarci passare. Non me lo facevo così patriottico!
Il mio sguardo sbanda una, due, tre volte nella sua direzione; non posso farci niente, è come una calamita. Decido di sfilarmi dal gruppo e lo raggiungo: mi è appena venuto in mente il mantra universale di Sara “mal che vada ti manda via”.
Mi accosto anche io alla parete di legno e, senza guardarlo, inizio a parlare con tono calmo ma deciso.
«Ascolta se ce l’hai con me perché Amundsen è morto andando a cercare Nobile, vorrei farti notare che sono passati quasi cento anni, quindi potremmo metterci una pietra sopra.» lui mi fissa, incredulo, ma con un vago sorriso dipinto sul viso.
«Se invece è a causa di qualche sconfitta sportiva della Norvegia da parte dell’Italia, sono sicura che ci sarà l’occasione per una rivincita… e comunque io non sono tifosa. Quindi potresti anche rivolgermi la parola ogni tanto.»
Hakon resta qualche istante senza parole, poi per la prima volta, lo vedo ridere scuotendo il capo.
«Tu sei folle, assolutamente folle.» detto questo se ne va, lasciandomi lì a guardare le sue spalle allontanarsi. Sono determinata a non lasciargli l’ultima parola, quindi gli grido dietro.
«Io sono folle, va bene ma tu… tu sei… tu sembri il nonno di Heidi!» volevo dire la mia ma, effettivamente, non è una gran frase. D’altra parte io non sono Rossella o’Hara.
Lui si volta; all’inizio non riesco a cogliere la sua espressione, poi vedo che sta ridendo, di gusto, si tiene addirittura la mano sulla bocca per non darmi la soddisfazione! Con l’altra mi fa segno nuovamente che sono matta, poi si volta e dopo avermi regalato un sorriso si volta e se ne va.

Biografia
Irene Milani nasce a Milano ma vive in provincia di Como. Appassionata di lettura e scrittura, dopo la laurea in Conservazione dei beni culturali all’Università di Parma, lavora come insegnante di italiano, storia e geografia alle scuole medie. Dal 2014 ha iniziato a scrivere romanzi, pubblicandone otto, in cui unisce temi storici e di attualità in una cornice romantica. Ha ricevuto anche diversi riconoscimenti per racconti pubblicati in antologie tematiche.

Opere pubblicate:

2012 Vincitrice primo premio del concorso “Angelo e Angela Valenti” con il racconto Il fantasma del Castellazzo.
2014 racconto Naufrago pubblicato sull’antologia “Il mare tra le righe” (MorganMiller ed.) in formato cartaceo
2014 “Il ritratto” romanzo pubblicato con la casa editrice Lettere Animate in formato digitale e cartaceo
2014 I racconti “Cinquecento” e “Doppia rinuncia” sulle antologie Galaxia e Short stories 1 edite dalla casa editrice Lettere Animate in formato digitale
2015 Spin off del romanzo Il ritratto pubblicato con la casa editrice Lettere Animate in formato digitale
2015 I racconti Il fantasma del castellazzo e Naufrago sono pubblicati in formato digitale sul sito Bit Bot, blogazine della casa editrice Lettere Animate
2015 La poesia Futura speranza è pubblicata sull’antologia Luoghi di Parole dalla rivista Orizzonti (Aletti editore) in uscita a ottobre.
2016 vengono pubblicati da Lettere Animate Attesa e Metamorfosi, seguiti de Il ritratto
2016 Il romanzo Ho provato a dimenticarti, vincitore di un concorso indetto dalla casa editrice Butterfly, viene pubblicato in formato digitale e cartaceo.
2017 Esce l’ultimo capitolo della saga de Il ritratto, dal titolo Eudaimonia.
2017 Il romanzo Non puoi comprarmi vincitore del concorso Femme pour femme della Elister edizioni viene pubblicato in formato digitale e cartaceo
2017 Il racconto storico L’indiziata viene selezionato e pubblicato da Historica edizioni nell’antologia Racconti segreti della Lombardia
2018 IL romanzo storico Clinamen è in pubblicazione con la casa editrice Le Mezzelane
2018 Il romanzo storico La memoria di Elvira è pubblicato dalla c.e. Nulladie
2018 I racconti Ritorno a casa e Il fantasma del Castellazzo sono selezionati e pubblicati nelle antologie Racconti a tavola e I racconti di Cultora edite da Historca edizioni

Opera in concorso La memoria di Elvira

Il romanzo è composto da due storie distinte che confluiscono in un finale unico, al termine della seconda parte.
Parte prima:
Elvira è una giovane benestante che vive a Lazise del Garda. Siamo nel 1943 e, subito dopo l’armistizio, l’Italia è invasa dai Nazisti. La villa in cui abita è poco distante da quella in cui, in quel periodo, stabilisce la sua residenza Erwin Rommel, la volpe del Deserto.
Da sempre vissuta nel lusso e lontana dai problemi della gente comune, Elvira incontra il giovane partigiano Michele. Infatuatasi di lui accetta, forse più per amore che per reale passione politica, di partecipare ad un tentativo di uccidere il gerarca tedesco durante la festa per il suo cinquantaduesimo compleanno, facendosi assumere come cameriera all’insaputa della famiglia. La protagonista della seconda parte è Margherita, una giovane donna torinese, orfana di entrambi i genitori, che ha da sempre dedicato la propria esistenza al lavoro e al raggiungimento di un’ideale di perfezione algida e fredda, sfuggendo i legami personali per paura di soffrire ancora. Per lavoro effettua una trasferta a Lazise dove viene assalita da strani déjà vu e da una sensazione di malessere che non riesce a spiegarsi. Un nome riecheggia nella sua mente – Elvira – e dei luoghi le sembrano familiari pur non essendoci mai stata.
I frammenti di memoria, piano piano, ricostruiscono i fili di una storia di cui Margherita scopre di essere almeno in parte protagonista: tassello dopo tassello inizia a indagare sulle vicende di quella ragazza vissuta molti anni prima e a lasciarsi andare assecondando i propri sentimenti.

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