Stai qui con me di J. Lynn (Jennifer Armentrout). Recensione.

Stai qui con me di J. Lynn (Jennifer Armentrout). Recensione.

 

Trama. 

La danza era tutta la sua vita. Ma quando un infortunio al ginocchio ha messo fine alle sue ambizioni, Teresa Hamilton ha dovuto reinventarsi un futuro e adesso è una studentessa universitaria come tante altre. Almeno così può stare vicino a suo fratello Cameron e a Jase, il migliore amico di Cam e … il suo sogno proibito.  Peccato che lui la veda ancora come una bambina. Se solo Teresa riuscisse a fargli cambiare idea… Jase Winstead non ha tempo per una relazione. Schiacciato dal peso di un segreto che custodisce ormai da troppi anni, non può permettersi di trascinare una ragazza nel vortice tumultuoso della sua esistenza. Soprattutto se la ragazza in questione è la sorella di Cam, da sempre iperprotettivo nei confronti di Teresa.  Eppure, ogni volta che Jase è con lei, tutti i suoi problemi svaniscono all’istante ed è come se il muro eretto intorno al proprio cuore si sgretolasse a poco a poco. E infatti, quando una tragedia devastante si abbatterà sul campus, rischiando di travolgere anche Teresa, Jase non esita un secondo ad intervenire e a proteggerla. Ma l’amore che li lega è abbastanza forte da superare ogni ostacolo, o entrambi finiranno con perdere tutto ciò che hanno di più caro? 

 

Questa autrice è davvero straordinaria e tutte le tematiche della serie Ti aspettavo sono davvero delicate, importanti e ben delineate, insomma dei veri e propri spunti di riflessione.  La storia di Teresa e di Jase non è da meno, anche se ammetto una preferenza per le vicende di Cameron e Avery (per ora posso riferirmi solo a questi due personaggi).

Teresa è una ragazza forte, determinata e coraggiosa e ha anche un passato difficile. Provo profonda stima per lei ma non è riuscita a toccarmi il cuore. La considero forte perché ha saputo ricrearsi una vita dopo aver dovuto rinunciare al suo sogno, e lo ha fatto con coraggio e determinazione. Leggendo i primi due volumi, si comprendeva benissimo quanto la danza sia stata importante nella sua vita, quanto si sia sacrificata per realizzare il suo sogno e come abbia perso tutto in un attimo. Eppure non si scoraggia e si segna all’università, accetta la perdita di amicizie che erano legate a quel mondo al quale ha dovuto rinunciare, e si crea un nuovo universo.  Inoltre Teresa è stata vittima della violenza del suo fidanzato e se in un primo momento non aveva avuto il coraggio di denunciarlo, di dire qualcosa e aveva finito per mettere nei guai suo fratello (ma del resto aveva solamente quindici anni) ora ha deciso di non essere più una vittima. La sua compagna di stanza sta vivendo il suo stesso calvario e Teresa non esista a mettersi in pericolo pur di aiutarla, di aprirle gli occhi. Ho apprezzato davvero questo. Il senso di colpa per non aver impedito a Cam di mettersi nei guai, per non aver avuto prima il coraggio di denunciare il suo ex, non l’abbandoneranno mai, ma Teresa ha la forza di agire ora che è una sua amica a soffrire, quando sarebbe più facile fare finta di nulla.

Un tempo ero aggraziata. Cielo, ero una ballerina, ed ero anche brava, con un equilibrio tale da far morire d’invidia qualsiasi ginnasta. Ma era prima dello strappo al legamento crociato anteriore, prima che quel maledetto salto mettesse in pausa i miei sogni di diventare una vera professionista. A dire il vero, tutto – i miei sogni, i miei obiettivi, il mio futuro- era in pausa, come se Dio avesse premuto il tasto rosso sul telecomando della mia vita. 

La storia di Debbie (la compagna di stanza di Teresa) è davvero terribile ed emblematica. Nella società in cui viviamo accadono ogni giorno episodi di femminicidio ed è giusto che autrici e autori ne parlino nei loro romanzi, che lo facciano in maniera efficace. Questa vicenda è stata narrata nelle sue drammatiche dinamiche alla perfezione dalla Armentrout. Teresa però ha tentato di fare di tutto per la sua amica, mostrando una forza davvero notevole e degna di ammirazione.

Jeremy era violento, ma io non ero più una vittima. Mi ero ripresa. Avevo superato il trauma. Non soffrivo più.

Jase è un personaggio che a tratti avremmo potuto anche detestare ma che è pienamente giustificato dal suo passato. Il modo altalenante con il quale si avvicinava a Teresa non l’ho particolarmente apprezzato ma l’ho compreso, perché anche la sua storia non è facile. Non deve essere semplice trascinare una ragazza molto giovane in una realtà ingarbugliata come la sua (non temete, non è il classico cattivo ragazzo ma proprio l’esatto opposto).

Mi sei entrata sotto la pelle e ti sei fatta strada nel mio cuore. Probabilmente fin dal nostro primo bacio. 

Jase è un giovane serio, responsabile che ha sofferto molto, ha subito perdite terribili in tenera età, si è dovuto assumere delle responsabilità e sa benissimo che la sorella del suo migliore amico, non dovrebbe essere coinvolta. Inoltre il giovane ha anche paura di perdere nuovamente chi ama, e viste le esperienze del passato, credo di poterlo comprendere. Ma quando Teresa rischierà la vita, Jase saprà reagire. Ho davvero apprezzato la famiglia di Jase, che come quella di Cam e di Teresa, conosce il modo efficace per stare accanto a un figlio in difficoltà ( Avery ha avuto decisamente una sorte diversa).

“Ed era di quello che avevo paura:  di perderti prima ancora di averti avuta. E il solo pensiero mi uccide.”

Per gli amanti di Cam e Avery credo sarà piacevole rivedere questa coppia più innamorata che mai. Non perdete d’occhio invece Calla, l’amica che Teresa incontra all’università. Sarà infatti la protagonista del quarto volume della serie, intitolato Rimani con me, insieme a Jax.  Trovo Calla una ragazza decisamente simpatica e piena di vita e sono certa che la sua storia sarà molto interessante. Inoltre forse potrete in parte rivalutare Stephanie in questo romanzo, visto che sarà anche lei protagonista di uno dei volumi della serie.

Ed Erik otteneva sempre ciò che voleva. Proprio come Jeremy. Fissai la tazza, avrei voluto dirle qualcosa, ma non volevo intromettermi. Però il silenzio era pericoloso. A scuola nessuno mi aveva fatto domande quando vedevano Jeremy che mi prendeva con forza per un braccio o s’infuriava con me per delle sciocchezze. Chiudevano tutti un occhio. Era più facile. Il senso di impotenza mi assalì di nuovo, come un vecchio amico appiccicoso di cui non riesci a liberarti. Non ero più quella ragazza. Non ero più una vittima. 

 

Avvertii un senso di oppressione al petto mentre la guardavo richiudersi la porta alle spalle. Neanche strizzando gli occhi riuscii a cancellare quello che avevo visto e il suo significato. Tutti quei lividi, un arcobaleno di chiazze sulla pelle, si trovavano in punti del corpo normalmente nascosti sotto i vestiti. Nascosti. 

 

“Non fingere di non saperlo.” Mi trascinò in ginocchio. Spostai tutto il peso del corpo sulla gamba sinistra, ma il dolore era insopportabile. “Debbie è morta per colpa tua.” “Sei pazzo!” esclamai, senza riuscire a trattenermi. “Sei un pazzo furioso. L’hai uccisa…”

“Non sono un pazzo, e Deb non è morta per colpa mia. ” riprese in tono rabbioso. “Se tu non le avessi detto niente, se ti fossi fatta gli affari tuoi, non mi avrebbe lasciato.”

Il mio voto è

4/6.

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2 commenti su “Stai qui con me di J. Lynn (Jennifer Armentrout). Recensione.

  1. Bhe si Teresa ha una grande forza e lo dimostra in più occasioni, con quello che ha passato e bello vederla mettersi in gioco e reagire. La sua storia con Jase secondo me la fa anche maturare per un punto di vista ma come te non è riuscita a prendermi come Avery o come Calla che reputo un gradino superiori a lei. Non che il suo personaggio o la sua storia sia brutta, penso che alla fine sia come sempre solo una questione di gusti.

    • silviatralerighe il said:

      Ma secondo me Teresa era molto matura già di suo e adatta per prendersi sulle spalle la situazione di lui, che è pesante per chi è giovane come loro. Capisco anche le preoccupazioni di Cam a riguardo. Però non è scattata la scintilla. Amo il suo personaggio ma zero empatia.

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