Mentre aspetto che ritorni di Nicola Accordino – Recensione: Review Party

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Oggi il blog partecipa al Review Party di Mentre aspetto che ritorni, il secondo volume della serie I figli del sogno, di Nicola Accordino. Ringrazio l’autore per la copia digitale in omaggio.

 

Martin torna indietro, in Italia, in quella casa dove vive l’unica persona che sente di aver amato e di poter amare. Ma nella vita non si può che andare avanti e lo scoprirà, prima con sofferenza, poi con sempre più consapevolezza. L’amore del figlio George, ormai adulto, gli dà forza, ma c’è un altro tipo di amore che lui insegue con tenacia, a volte più innamorato di quell’emozione che di chi gli apre le braccia. Attraverso una serie di avventure con uomini che non riempiranno mai del tutto quel vuoto, in un viaggio tra Monaco e Roma e tra il presente e un passato che torna sotto forma di alcune lettere misteriose, Martin farà pace prima con se stesso e poi con un segreto che rischia di rovinare l’unico spiraglio verso un nuovo grande amore. Quello che sa cancellare ogni dubbio, ogni sofferenza.

 

La mia opinione.

 

Tornano i protagonisti di Quando parlerò di te e in questo secondo volume, Mentre aspetto che ritorni, ci concentriamo su Martin, di cui seguiamo le vicende successive alla famosa scena della porta sbattuta in faccia.

Sarò sincera, non sono una gran fan di Martin, che per il modo in cui aveva trattato Matteo, si era meritato gran parte del mio sdegno. Certamente sì tratta di un personaggio complesso. Le sue sono lacrime di coccodrillo. È artefice della propria infelicità, per colpa delle sue ferree e alquanto assurde regole morali, ma poi incolpa gli altri per i propri fallimenti e la propria solitudine. Insomma, il protagonista di Mentre aspetto che ritorni dovrà fare della sana autocritica nel corso della storia narrata. Ma quante persone ci sono al mondo come lui? Tante.

Dopo la meritata delusione amorosa, Martin prima si deprime e poi cerca di rimettersi in gioco. In un certo senso, vediamo come ci si rialza dopo un dolore e si cerca di andare avanti. Il dolore che si mischia alla speranza. Proprio nei momenti difficili si nota l’importanza delle persone che abbiamo accanto e che ci sanno donare dei preziosi consigli. Ho apprezzato la famiglia allargata che hanno creato Matteo e Martin per il bene di George. Il figlio dei protagonisti dei due romanzi di Accordino e Mirco sono i personaggi che più ho amato. Sensati, intelligenti, senza peli sulla lingua. Credo che siano esempi positivi da dare.

Come nel precedente volume, ci sono stati degli elementi che non ho del tutto condiviso con l’autore, alcuni sono gli stessi.

Di nuovo il solito paragone tra Roma e Monaco, due città che conosco. Mi sembra assurdo paragonare una città immensa con un’altra grande come un quartiere della capitale o poco più. Manca il medesimo termine di paragone.

Inoltre ancora una volta questo fastidioso confronto tra i perfetti tedeschi e gli italiani indisciplinati e sempre pronti a lamentarsi. Mi sono sembrati degli stereotipi alla ” pizza e mandolino”. Le persone sono diverse, non vanno omologate e questo discorso vale anche per la nazionalità.

Mi dispiace, ma questo è ciò che penso.

Lo stile dell’autore è piuttosto scorrevole, il lettore viene spinto alla riflessione, però a volte il testo risulta anche un po’ piatto.

Assegno a Mentre aspetto che ritorni 4 stelle su 6.

 

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