La ladra di perle di Fiona McIntosh – Recensione: Review Party

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Oggi il blog partecipa al Review Party de La ladra di perle, il nuovo romanzo  di Fiona McIntosh , edito dalla Newton Compton. Una storia intensa che commuove. Ringrazio la CE per la copia digitale in omaggio.

La ladra di perle - cover

Quando a Severine Kassel viene chiesta una perizia su alcune preziose perle bizantine appena prestate al British Museum, lei accetta senza esitazione: dopotutto è un’esperta di gioielli antichi ed è perfettamente in grado di svolgere un lavoro del genere. Ma non appena Severine si trova davanti le perle, il suo passato ritorna con violenza. Quelle perle appartengono alla sua famiglia e si portano dietro ricordi che lei ha cercato di dimenticare per oltre vent’anni. La rivelazione di Severine dà vita a una ricerca frenetica dell’ex soldato nazista, Ruda Mayek: colui che le ha sconvolto la vita. Con l’aiuto di un agente del Mossad in pensione, Severine è disposta a tutto per rintracciare Ruda. Ma l’avvocato che si occupa del prestito delle perle, l’unica persona in grado di aiutarli, è vincolato dal segreto professionale. Mentre Severine segue le tracce di Mayek, tutte le sue certezze vanno in frantumi. Forse i segreti che ha custodito per tanti anni stanno per essere rivelati.

 

La mia opinione

La ladra di perle è un romanzo meraviglioso e di un’intensità unica, che guida i lettori all’interno di una storia dolorosa, forte e allo stesso tempo infonde in chi legge anche molta speranza, perché non si può non augurare che l’amore e la fiducia nel prossimo facciano di nuovo capolino nella vita della protagonista. Severine è un personaggio intenso, che incanta e commuove. Fiona McIntosh alterna la terza persona alla prima persona, che viene utilizzata quando è la stessa Severine a raccontare a tutti noi le sue terribili esperienze. A chi legge sembra sempre di essere con la protagonista, di soffrire, di gioire e di lottare con lei, mentre scopriamo pian piano l’orrore che ha dovuto vivere e i segreti che è stata costretta a nascondere. L’Olocausto e la terribile sorte toccata agli ebrei sono stati narrati alla perfezione dall’autrice, che ha saputo coinvolgere chi legge. Abbiamo toccato con mano la sofferenza di quei genitori che durante l’occupazione nazista hanno fatto partire i loro figli per l’Inghilterra, per salvarli dall’orrore e dalla terribile fine che li aspettava. Un dolore che lacera il lettore de La ladra di perle e lo spinge a riflettere. Purtroppo ho faticato a provare empatia per Olga, la madre della protagonista. Non ho apprezzato molto il suo egoismo, anche se giustificabile e comprensibile. Allontanare un figlio in momenti terribili come quelli è un atto d’amore, non di disinteresse e soprattutto la presenza delle sue bambine avrebbe dovuto spingerla a restare cosciente e a proteggerle, a maggior ragione in tempi così difficili. Invece è stata la giovane protagonista de La ladra di perle ad occuparsi di tutta la sua famiglia, anche se era ancora poco più che una bambina.
Il padre di Severine, invece, si è conquistato un pezzo del mio cuore, per la dedizione e l’amore per i figlie e la moglie, per i suoi ideali e per l’amore disinteressato per il suo prossimo, che purtroppo non è stato ricambiato da tutte le persone a cui ha fatto del bene. La McIntosh ha delineato magistralmente l’identikit del perfetto criminale di guerra. Ruda Meyek è un mostro e le atrocità da lui commesse sconvolgeranno il lettore. Rappresenta il classico nazista invidioso, senza scrupoli e con un sadismo innato. L’odio della protagonista verso questo mostro è ben rappresentato e chi legge non può non comprenderlo.
Severine è un personaggio femminile che incanta. La ragazzina che è stata costretta a crescere in fretta, ad abbandonare i propri sogni e a lottare per la propria sopravvivenza si trasforma davanti ai nostri occhi in una donna forte, fredda, che fatica (con ogni ragione) a fidarsi del prossimo, piena di segreti e incapace di godere di una vera relazione d’amore.
Il modo in cui inizierà ad aprirsi commuoverà chi legge.
Ne La ladra di perle ci sono anche altri personaggi degni di nota: Daniel, Otto ed Edward, degli uomini che a modo loro condizioneranno la vita della protagonista. Sono stati costruiti davvero bene.
La ladra di perle ci trasporta in Inghilterra, in Cecoslovacchia e in Francia e a noi sembra di essere proprio lì, con i protagonisti. Ho apprezzato che i musei e l’arte siano stati inseriti all’interno della narrazione e che la cultura sia mostrata come una sorta di forma di resistenza allo sterminio di un popolo.
Lo stile dell’autrice è davvero elegante e scorrevole. Assegno a La ladra di perle 6 stelle su 6. Capolavoro.

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