La guerra dei papaveri di R.F. Kuang: Review Party

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Oggi il blog partecipa al Review Party de La guerra dei papaveri, il primo romanzo della meravigliosa trilogia della giovanissima autrice R.F. Kuang.

Grazie alla Mondadori per la copia del romanzo in omaggio.

La guerra dei papaveri - cover

Orfana, cresciuta in una remota provincia, la giovane Rin ha superato senza battere ciglio il difficile esame per entrare nella più selettiva accademia militare dell’Impero. Per lei significa essere finalmente libera dalla condizione di schiavitù in cui è cresciuta. Ma la aspetta un difficile cammino: dovrà superare le ostilità e i pregiudizi. Ci riuscirà risvegliando il potere dell’antico sciamanesimo, aiutata dai papaveri oppiacei, fino a scoprire di avere un dono potente. Deve solo imparare a usarlo per il giusto scopo.

La mia opinione

 

La giovanissima autrice R.F. Kuang ci dona un epic fantasy maturo e coinvolgente. La guerra dei papaveri è il primo volume di una trilogia, che però è adatta a un pubblico adulto e soprattutto in grado di gestire l’impatto emotivo provocato da scene forti e violente. Già dal titolo del romanzo e della serie, sappiamo che la Kuang ci parlerà di guerre e combattimenti, ma non lo farà addolcendo la pillola al lettore. In questo libro sono presenti descrizioni di battaglie molto accurate, dove la brutalità, la violenza e il sangue scorrono incontrastati. La guerra è dolore, morte e distruzione. Ne La Guerra dei papaveri troverete quindi scene di torture terribili, di genocidi, che non sono alla portata dei lettori più sensibili. La brutalità, del resto, è presente sin dalle prime righe del romanzo, ben prima di accedere alla seconda parte del volume, quella dedicata ai conflitti. La ritroviamo nell’infanzia e nella storia dell’orfana Rin e poi tra le mura di un’accademia, che sembra non tutelare del tutto l’incolumità fisica dei suoi studenti. Insomma in mondo descritto ne La guerra dei papaveri è duro, così come lo è anche il carattere della protagonista della nostra storia. 

I personaggi sono il punto di forza del romanzo della Kuang. Rin è indimenticabile e colpisce ed incanta il lettore con la sua forza, la sua determinazione, la sua capacità di fare ogni tipo di sacrificio per liberarsi da un destino terribile e trovare la propria strada. Certo, spesso la ragazza compie scelte avventate, che avranno delle conseguenze orribili  ed è accecata dalla brama di successo e di potere, ma il suo passato rende queste caratteristiche coerenti e comprensibili. La protagonista de La guerra dei papaveri non crea empatia nel pubblico, ma lo incanta ugualmente, perché è stata costruita dall’autrice alla perfezione. 

Ho apprezzato il modo in cui Rin riesce a sopravvivere in un ambiente ostile come l’accademia, dove viene bullizzata dal resto dei compagni, così distanti socialmente da lei e così tremendamente snob.

Rin non è l’unico personaggio interessante de La guerra dei papaveri. Spiccano il maestro Jiang, l’insegnante di demologia, lo speerliano Altan e tutti i Cike. Certamente non sono approfonditi come la protagonista, ma catturano l’attenzione del lettore. 

Ho apprezzato particolarmente l’evolversi della relazione tra Nezha e Rin perché è, a mio avviso, decisamente significativa: ci mostra come la guerra e la necessità di fare un fronte comune, unendo le proprie abilità, possano far passare in secondo piano le scaramucce infantili dell’adolescenza e le differenze di classe e status sociale. 

Ne La guerra dei papaveri si entra anche nel mondo magico, popolato dagli sciamani e questi elementi vengono ben amalgamati con la parte bellica del romanzo. Insomma la Kuang è davvero brava a gestire tutti gli ingredienti del suo racconto. L’autrice ci parla anche dell’utilizzo delle droghe, derivate dal papavero e dei terribili effetti che possono avere nelle persone che le utilizzano senza controllo. La tossicodipendenza viene vista come una piaga terribile per la società, ma allo stesso tempo le droghe sono utili per le attività degli sciamani. 

Lo stile della Kuang è davvero scorrevole ed elegante. L’autrice riesce a costruire un mondo complesso e ricco di personaggi, ma senza confondere chi legge. La narrazione è in terza persona e il punto di vista privilegiato è quello di Rin

Non vedo l’ora di leggere anche gli altri volumi di questa saga, ovvero The dragon republic e The burning god.  6 stelle su 6. Meraviglioso. 

 

 

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