La creatrice di bambole di Giulia Dal Mas (Le quattro promesse Vol.1) – Recensione: Review Tour

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Oggi il blog partecipa al Review Tour de La creatrice di bambole, il primo romanzo della serie Le quattro promesse, scritta da Giulia Dal Mas.

Ringrazio la More Stories per la copia digitale.

La creatrice di bambole - cover

 

Che cosa succede al corpo di una donna quando non può avere figli? Se lo chiede di continuo Gioia Ermini, scrittrice di trentasette anni, da quando dieci mesi prima la sua ginecologa le ha detto che non potrà mai portare a termine una gravidanza.

 

Sposata da quindici anni con Claudio, è sul punto di firmare le carte della separazione quando riceve la proposta di tenere delle lezioni di scrittura creativa all’Università di Firenze.

 

Autrice di una serie bestseller, da mesi Gioia è preda della cosiddetta sindrome della pagina bianca, e ogni pomeriggio scrive parole su parole che, inevitabilmente finisce per cancellare. Ha bisogno di allontanarsi da una vita che non riconosce più, così accetta di partire per la Toscana.

 

È sulle colline intorno a Firenze dove prende casa che Gioia incontra Edda, una donna anziana, con lunghi capelli bianchi e un filo di perle attorno al collo. Edda, che ogni pomeriggio siede all’ombra di una betulla e accarezza il capo di una bambola. E di cui ogni notte Gioia ode le urla trasportate dal vento.

 

In un rincorrersi di ricordi, Edda porterà Gioia in un’altra epoca, tra i sorrisi di quattro amiche che danzano in riva al mare, e poi in una Firenze attraversata dalla guerra. Tra i lussi di una residenza diplomatica e la devastazione di una vita spezzata. Edda le racconterà della paura, della speranza, del coraggio. E dell’amore. Per Angelo, nipote del console tedesco, e per Manfredi, ceramista di Montelupo. Tra le macerie di quella vita lontana, Gioia ritroverà se stessa, le parole che ormai temeva perdute e anche il suo cuore.

 

 

La creatrice di bambole è il primo volume della serie Le quattro promesse.

 

 

 

La mia opinione.

 

 

La penna di Giulia Dal Mas è sublime, così come è il suo romanzo, La creatrice di bambole, è pura poesia. In un periodo in cui purtroppo la guerra è tornata a sconvolgere l’Europa, ricordare l’atmosfera di distruzione e morte, che visse il nostro paese durante il secondo conflitto mondiale e soprattutto tra l’estate del 1943 e la primavera del 1945, diventa ancor più potente e ci scuote con più forza l’anima. Bambini costretti a separarsi dalle loro madri per mettersi in salvo, famiglie sepolte dalle macerie della loro casa, la crudeltà degli occupanti (non tutti)  e la morte che è una presenza costante e terribile.

 

La creatrice di bambole ci narra la storia di Edda, una storia di guerra, di illusioni infrante, di bombe e lutti importanti, e di coraggio e disperazione. Una storia che tocca i nostri cuori e ci spinge a credere nel grande amore, l’unico.

 

Sublime è anche il legame tra Edda e Gioia, due donne di epoche diverse eppure legate da un filo invisibile: il dolore le ha rese incapaci di apprezzare davvero  le persone che hanno accanto, rischiando di far crollare tutto quello che di bello hanno ancora.

 

Sono tanti i personaggi indimenticabili de La creatrice di bambole. Il mio preferito è Angelo… Un uomo meraviglioso.

 

Lo stile dell’autrice è pura poesia e sa come emozionare.

 

Assegno a La creatrice di bambole 6 stelle su 6.

 

 

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