Il libro delle meraviglie e altre fantasmagorie di Lord Dunsany : Review Party

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Oggi il blog partecipa al Review party del volume Il libro delle meraviglie e altre fantasmagorie di Lord Edward Dunsany.

Il libro delle meraviglie e altre fantasmagorie - cover

Due romanzi (La Figlia del Re degli Elfi e La maledizione del veggente) e due raccolte di racconti (Il Libro delle Meraviglie e Demoni, uomini e dèi), arricchiti da eleganti illustrazioni: questo volume permette di riscoprire un autore fantastico poco noto ma di grande suggestione, che lo stesso Lovecraft descrisse come «insuperabile nella magia di una prosa cristallina e musicale e nella creazione di mondi sgargianti e fantastici di iridescenti visioni esotiche».

 

La mia opinione. 

 

Sono davvero felice che la Mondadori abbia pubblicato questa raccolta di opere e racconti di Lord Edward Dunsany, un autore che meriterebbe molti più tributi e riconoscimenti di quelli che generalmente gli vengono attribuiti. Con la sua creatività senza fine Dunsany ha ispirato scrittori e poeti del livello di E. A. Poe, Tolkein e Lovecraft, solo per citarne alcuni ed è stato il vero e proprio precursore del genere fantasy.

Edward John Moreton Drax Plunkett, il XVIII Barone Dunsany, di origini irlandesi, nacque il 24 luglio del 1878 a Londra. Frequentò college esclusivi come Eton e Sandhurst e combatté  durante la seconda guerra boera e il primo conflitto mondiale. Ne Il Libro delle meraviglie e altre fantasmagorie ritroviamo tracce delle più grandi passioni di Dunsany, la caccia, di cui parlerà dettagliatamente nel romanzo La maledizione della veggente e gli scacchi, a cui farà cenno in alcuni racconti contenuti ne Il libro delle Meraviglie e in Demoni, Uomini e Dei, le due raccolte presenti nel volume di cui vi parlerò. 

Lord Dunsany fu un prolifico scrittore e drammaturgo e si spense a Dublino il 25 ottobre del 1957.

 

Il libro delle meraviglie e altre fantasmagorie contiene due romanzi dell’autore ovvero La figlia del re degli Elfi (1924) e La maledizione della veggente (1933). Sono presenti inoltre due raccolte di racconti Il Libro delle meraviglie (1912) e Demoni, Uomini e Dei. 

I due romanzi mi hanno particolarmente colpita. La figlia del re degli Elfi ci insegna che spesso desideriamo tutto ciò che non possediamo, che è diverso da noi, finendo, però, per pentircene una volta ottenuto quello che volevamo e subendone le conseguenze. 

Gli abitanti di Erl desideravano un Re Mago, ma sono spaventati dalla magia e temono di seguire Orione, il tanto atteso magico condottiero. Alveric desidera la principessa degli Elfi ed è attratto da Elflandia, ma una volta ottenuta la sua agognata sposa Elfo, inizia ad essere irritato dal mondo magico. Anche la principessa Lirazel seguirá Alveric nel Mondo Conosciuto, per poi rimpiangere la sua Elflandia.

Con La maledizione della veggente Dunsany ci trasporta nell’Irlanda dei suoi ricordi, quella che non c’è più. Ce ne descrive le tradizioni, come la caccia, che era una pratica comune tra la nobiltà irlandese. Ci parla dei miti e delle leggende della sua Irlanda , come quella del Tir – Nan – Or, che si scontrano con la religione ufficiale dei preti. 

Ne La maledizione della veggente l’autore con il suo stile evocativo ci descrive la palude irlandese, con le sue eriche. Tutto però viene messo in pericolo dall’avanzare della rivoluzione industriale, che permette la costruzione di  una industria  per la lavorazione della torba in quel paradiso naturale. Sarà però la natura, attraverso la maledizione di una strega del posto, a riprendersi i propri spazi, sconfiggendo le fabbriche degli uomini. Qualcosa di simile accade anche nel racconto intitolato Di stretta misura. 

Lo scontro  tra i miti e le tradizioni con le religioni ufficiali e la critica alla rivoluzione industriale, con le sue fabbriche, il suo cemento, le sue metropolitane e autobus è presente in moltissimi racconti raccolti ne Il Libro delle Meraviglie e altre fantasmagorie e sono dei capisaldi del pensiero di Dunsany. Per allontanarci da questo mondo  industrializzato e dalle preoccupazioni in essi contenute, l’autore ci trasporta in tanti altri mondi fantastici, popolati da sfingi, centauri, pirati, marinai, draghi, fantasmi, Elfi, nani, dei e ladri. Così il cemento lascia spazio alla giungla. Per raggiungere questi mondi l’uomo utilizza il sogno, che viene spesso provocato attraverso l’uso di droghe e di alcolici, come avviene nei racconti L’uomo dell’hashish e La cassata napoletana. Attraverso la fantasia ci si può estraniare dalla triste e monotona realtà, come accade al protagonista del racconto L’incoronazione di Thomas Shap. 

Lo stile di molti racconti ricorda le favole di natura esotica, soprattutto orientali. Lo stile di Dunsany è poetico e a tratti arcaico e riesce a evocare le immagini che ci descrive, offrendoci una finestra che si apre su meravigliosi mondi fantastici. 

In questi universi creati dall’autore irlandese trovano anche spazio le divinità politeiste, che si comportano spesso come gli uomini e sono preda di vizi e gelosie. Il loro grande nemico è il Tempo, che gli dei  possono usare a loro piacere, ma che presto, con la sua corsa inesorabile, finisce per decretarne la morte, sostituendoli con altre divinità. 

Il racconto Nella terra del Tempo ci mostra come lo scorrere delle ore, dei giorni, dei mesi e degli anni non possa essere arrestato. 

 

  Vengano, signore e signori che in qualche modo sono stanchi  di Londra, vengano con me anche coloro che sono arcistufi del mondo che conosciamo: perché abbiamo nuovi mondi, qui. 

 

6 stelle su 6. Non può mancare nelle vostre librerie. 

 

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