Grip di Kennedy Ryan : Rediscovery Party

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Oggi il blog partecipa al rediscovery party di Grip, il secondo volume dell’omonima serie, nata dalla penna di Kennedy Ryan. Grazie alla Hope edizioni per la copia digitale in omaggio e a Sara Fusa per avermi permesso di partecipare agli eventi dedicati alla Ryan.

 

Grip - cover

Opporsi a una forza irrefrenabile ti sfinisce e ti svuota.

Lo so.

L’ho fatto per anni.

Posso anche non essere dotata a livello musicale, ma ho un certo fiuto per il talento e ho occhio per lo straordinario.

E Marlon James, Grip per i suoi fan, è a dir poco straordinario.

Anni fa, abbiamo trascorso qualche magica serata insieme, ma tengo quei ricordi in un cassetto chiuso, di cui ho gettato via la chiave.

Tutto ciò che ci resta sono l’amicizia e il lavoro.

Lui è all’apice di un successo inimmaginabile, tutti i suoi sogni sono pronti a diventare realtà.

Io gestisco la sua carriera, ma non riesco a gestire il mio cuore.

è sfrenato, avventato e disobbediente.

E mi ricorda tutte le cose che voglio dimenticare.

 

La mia opinione.

 

Ormai Kennedy Ryan è una delle mie autrici preferite. Amo i suoi romanzi, il modo in cui sono scritti e il messaggio che veicolano.

La narrazione si snoda attraverso l’uso della prima persona e il POV alternato dei due protagonisti, che abbiamo già conosciuto in Flow.

In questi otto anni Grip è rimasto lo stesso uomo affascinante, interessante, gentile e onesto che abbiamo già avuto modo di apprezzare. Il successo non l’ha cambiato. Quella che ho insultato per la maggior parte del tempo, durante la lettura del romanzo è stata proprio Brostol. Una donna così decisa nella sua professione e così masochista e fragile nella vita privata e sentimentale, al punto da offendere pesantemente lo stesso Grip, che ha avuto una pazienza da santo. Certamente la Ryan è stata piuttosto brava a spiegarci le motivazioni della protagonista femminile, facendo riferimento alla madre e in generale al rapporto tra i suoi genitori. La paura di essere come colei che le ha dato la luce condiziona moltissimo Bristol, che per fortuna si riprenderà nella seconda parte del romanzo.

In Grip Kennedy Ryan tratta degli argomenti che dopo la barbara uccisione di George Floyd sono ancor più attuali, se è possibile. Non ho potuto non pensare a quanto sta accadendo negli USA in questi giorni.

Grip è afroamericano ed è abituato ad essere fermato dalla polizia, che spesso agisce con violenza e senza un motivo che davvero giustifichi un fermo e un controllo. La Ryan ci parla dello scontro tra la comunità afroamericana e la polizia, ma non si schiera. Ci fa comprendere che non tutti coloro che sono fermati sono onesti, così come non tutti i poliziotti sono violenti o razzisti. L’autrice utilizza una canzone scritta da Grip per farci mettere nei panni sia di un afroamericano fermato, sia in quelli di un agente che rischia la vita per difendere la comunità. L’unico modo per sconfiggere il razzismo è la possibilità di incontrarsi e mescolarsi: grazie alla scuola Grip ha potuto incontrare il suo migliore amico bianco, mentre Greg, il cugino del protagonista, è un valido poliziotto nero, che compie il suo lavoro con onestà e tenta di cambiare il sistema dall’interno. È un dato di fatto però, ci ricorda sempre la Ryan, che verso gli afroamericani la polizia spesso assuma un atteggiamento violento e che le vittime debbano fare di tutto per cercare di tornare a casa vive.

In Grip vediamo come la violenza sia molto presente nei quartieri afroamericani, dove i poliziotti appaiono solo per arrestare i colpevoli e mai per prevenire i crimini. I giovani non hanno prospettive e rischiano di finire nelle bande criminali, se non in possesso di qualche talento musicale o sportivo che permette loro di distinguersi e di avere successo.

In Grip ci viene mostrato anche il razzismo verso i bianchi, di cui è vittima Bristol quando viene presentata alla famiglia del protagonista come sua fidanzata.

La moglie bianca, infatti, viene vista come uno status symbol, come una sorta di bene di lusso intriso di valori propri della comunità bianca e quindi percepita come una sorta di tradimento. La relazione tra Grip e Bristol invece è davvero solida, visto che i due hanno atteso più di otto anni, prima di poter vivere liberamente il loro amore.

Purtroppo in questo romanzo non è stato più di tanto approfondito il rapporto tra Bristol e il suo gemello.

Il motivo è molto semplice : esiste una trilogia dedicata a Rhyson e a Kai, ovvero la serie Soul, che spero di poter leggere in italiano al più presto.

Assegno al romanzo 6 stelle su 6.

Consigliatissimo

 

 

 

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