Come foglie di tè di Lisa See: Review Party

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Oggi il blog partecipa con piacere al Review Party di Come foglie di tè, il nuovo romanzo di Lisa See, edito dalla Longanesi.

Ringrazio Susy per avermi coinvolto e la Longanesi per la copia digitale in omaggio.

Come foglie di tè - cover

Nel remoto villaggio di montagna in cui vivono, Li-yan e la sua famiglia allineano le loro vite al susseguirsi delle stagioni e alla coltivazione del tè. Per il popolo akha di cui fanno parte, la vita procede nello stesso modo da secoli, scandita dai ritmi della natura e dai rituali della tradizione. Ma quando sopraggiunge uno sconosciuto a bordo di una jeep, la prima automobile che gli abitanti del villaggio abbiano mai visto, tutto cambia. E la prima a cambiare è proprio Li-yan, una delle poche ragazze istruite che popolano il villaggio. Lentamente, Li-yan comincia a mettere in discussione i costumi tradizionali che hanno modellato la sua vita sin dalla nascita, finché non resta incinta di un uomo che i suoi genitori disprezzano. La tradizione impone a Li-yan di uccidere la sua bambina, ma la ragazza fugge e, per salvarla, lascia la piccola davanti a un orfanotrofio, stretta in una coperta che nasconde una tea cake. Mentre Li-yan scopre sé stessa e il suo potenziale, studiando e ottenendo un lavoro, conducendo una vita cittadina, la sua bambina, Haley, viene cresciuta da un’amorevole coppia californiana. Ma nonostante la vita privilegiata vuole scoprire le sue origini, conoscere la madre naturale che l’ha abbandonata e sul cui destino lei si interroga senza sosta, mentre cerca il senso della propria vita nello studio del Pu’er, il particolare tè che ha modellato il destino della sua famiglia d’origine per secoli…

 

 

La mia opinione 

 

Lisa See ci regala un romanzo che ci trasporta in un universo  a noi sconosciuto, arcaico, affascinante ma allo stesso tempo violento, ovvero il mondo del popolo Akha. 

Mentre leggevo Come foglie di tè, riflettevo con stupore e a tratti con orrore sul fatto che Lin -yan era una ragazzina negli anni ‘90 del 900, ma era costretta a vivere come una primitiva, ad assistere a riti sciamanici e a vedere dei bambini assassinati come rifiuti umani. Senza televisione, senza elettricità e senza tutti quegli oggetti che gli adolescenti di quegli anni consideravano indispensabili. I riti che venivano praticati dagli Akha mi procuravano sofferenza, perché  la superstizione spingeva il popolo della nostra protagonista a crudeltà inaudite. 

Il tè ha un ruolo davvero importante in questa narrazione. Siamo nei territori della Repubblica Cinese e la popolazione è soggetta ai rigidi piani economici di questa dittatura, che vengono applicati anche nell’agricoltura e nella coltivazione delle piante di tè. Si assiste, però, pian piano a un cambiamento.Le coltivazioni diventano con il passare dei decenni, fonte di ricchezza e portano un cambiamento nella vita delle persone, che non è solamente di natura economica. Il cambiamento è anche a livello dei comportamenti individuali. 

Il tè inoltre fornisce il sostentamento ai protagonisti e fa parte della loro cultura e sarà proprio lui a creare un legame indissolubile tra Lin-yan e la figlia Hailey, che sopravviverà al trascorrere del tempo e alla lontananza.

Come foglie di tè ci narra anche la storia di molte ragazze cinesi che sono state adottate negli Stati Uniti e mette in luce le loro difficoltà e quelle delle loro famiglie adottive. 

La protagonista della storia narrata da Lisa See è una donna forte, determinata, coraggiosa e allo stesso tempo anche moderna, seppur sempre legata anche alle tradizioni arcaiche. 

Lin-yan è un personaggio femminile che incanta il lettore. 

La narrazione è in terza persona, ma sono presenti anche lettere private e trascrizioni di atti pubblici o di sedute di gruppo. 

Lo stile dell’autrice è scorrevole e curato. 

Assegno al romanzo 5 stelle su 6. Consigliato. 

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