Al passato si torna da lontano – Una storia italiana di Claudio Panzavolta: Review Party

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Oggi il blog partecipa al Review Party del romanzo Al passato si torna da lontano – Una storia italiana, il nuovo romanzo di Claudio Panzavolta, edito dalla Rizzoli.

Ringrazio la CE per la copia digitale in omaggio.

Al passato si torna da lontano - cover

È il 1944, il cacciabombardiere Pippo vola sui cieli della Romagna e Anita è appena una bambina. Ma non dimenticherà mai il momento in cui l’hanno strappata dalle braccia della madre, fucilata dai fascisti. E neanche quando il padre Armando, deperito e irriconoscibile, ritorna dalla Germania dopo un lungo viaggio in sella a una bici di fortuna. A guerra finita, insieme al padre ritrovato e alla zia Ada, che si è presa cura di lei e di sua sorella Edda, Anita proverà a lasciarsi gli anni più difficili alle spalle e a costruirsi un futuro. Armando otterrà un impiego alla Società anonima elettrificazione, viaggiando tra Italia, Grecia, Turchia e Nord Africa. E intanto Anita attraverserà l’adolescenza e la giovinezza con testardaggine e alla costante ricerca di giustizia, vivendo in prima persona i movimenti di emancipazione femminile e i dibattiti interni alla sinistra italiana, spesso in conflitto con Edda, più schiva e conservatrice. Amori, matrimoni, rivelazioni, delusioni e invidie scandiscono la vita della famiglia Castellari, mentre lontano dal piccolo paese romagnolo – nel ventennio della caduta e della risalita, dell’orrore e della speranza – il mondo va avanti, tra tensioni politiche, scoperte scientifiche, conquiste civili, esplosione del jazz e cronache del jet set. A unire le due sorelle, però, resterà sempre il ricordo della madre, e la ricerca dell’uomo che l’ha uccisa. Attraverso una narrazione inarrestabile, arricchita da fotografie e mappe narrative, e capace di dare profondità a ciascuna delle numerose figure che occupano la scena, Claudio Panzavolta ci racconta l’epopea di una famiglia italiana. Sullo sfondo, la piccola e la grande Storia si intrecciano tra loro, diventando le altre protagoniste di questo romanzo.

 

La mia opinione. 

 

Il romanzo di Claudio Panzavolta ci offre un affresco importante di un ventennio fondamentale per la storia italiana. Le vicende narrate, infatti, hanno inizio nel 1943, anno in cui l’Italia precipita in una terribile guerra civile e nella spietata occupazione nazista. Viviamo tutto questo attraverso gli occhi di una bambina, Anita, la cui vita viene segnata per sempre dalla perdita di due persone a lei care, vittime dell’odio e della violenza fascista. Il lettore si ritrova catapultato in un mondo dove i vicini, le persone nate e cresciute nello stesso paese e che fino a qualche giorno prima erano amiche, si trasformano in spietati carnefici. La storia di Anita e della sua famiglia diventa, quindi, quella dei nostri nonni o dei nostri genitori perché Claudio Panzavolta ci ha fornito un ritratto fedele della realtà di quegli anni, pur narrandoci le vicende di personaggi nati dalla sua penna. Al passato si torna da lontano ci permette di toccare con mano il dolore dei soldati italiani, che dopo l’8 settembre si sono trovati alla mercé dei soldati tedeschi, che nel corso di una notte si sono trasformati da alleati a spietati nemici. Claudio Panzavolta ci introduce anche all’interno dei lager e dei campi di lavoro. Ci mostra l’orrore e la miseria della guerra e il terrore generato dai bombardamenti. Ci descrive un mondo dove la violenza genera altra violenza e lo fa fornendoci testimonianze, foto e alternando la prima alla terza persona in un romanzo corale, dove molteplici personaggi, e non solo Anita, desiderano raccontarci la propria storia, delle storie  con la s minuscola che si fondono con la Storia con la S maiuscola. Questa fusione è resa ancor più evidente dagli intermezzi che servono per far comprendere al lettore che il tempo sta scorrendo: l’autore infatti fonde gli articoli tratti dai giornali dell’epoca che raccontano degli eventi storici o culturali importanti, come la morte di Kennedy, unendoli alle vicende di vita quotidiana di alcuni personaggi, che avvengono in quello stesso giorno. 

In questo modo il romanzo Al passato si torna da lontano ci fornisce la narrazione di vent’anni di storia italiana e ci conduce verso la metà degli anni sessanta, mostrandoci la rinascita dei vari personaggi, il modo in cui sono riusciti a riprendersi dalla miseria del dopoguerra e l’avvento degli elettrodomestici che hanno permesso la vera liberazione delle donne, portando nuova linfa al femminismo. Claudio Panzavolta ci guida in Unione Sovietica, segnalandoci anche i lati peggiori di quel comunismo, in cui Anita credeva tanto e che si era  trasformato lì in culto della persona. In Al passato si torna da lontano vengono anche mostrati, con tutto il realismo che caratterizza l’opera, i carnefici, quei fascisti che macchiarono di sangue il territorio italiano dal 1943 fino alla Liberazione,  che sono riusciti a sfuggire al boia. Tra i tanti personaggi che popolano il romanzo vi è anche il grande Chet Baker, la cui vicende vengono inventate dall’autore, che lo inserisce questo mito nelle vite di alcuni protagonisti, facendo incrociare le loro strade per un po’.

Ho apprezzato il realismo con il quale Claudio Panzavolta ha  delineato le sue storie: mi ha fatto piacere ritrovare gli errori ortografici nelle testimonianze scritte da Armando e vedere all’interno di Al passato si torna da lontano tutta una serie di fotografie, che hanno reso ancor più reale la narrazione. 

Mi sono affezionata a molti personaggi: alla zia Ada, ad Armando, alla maestra Paolina, a Renzo e persino ad Edda. La mia preferita, però, è Anita, che ho visto bambina, poi adolescente, infine donna, lavoratrice, madre e nonna. Ho adorato il suo coraggio, la sua fedeltà agli ideali in cui credeva e il modo in cui ha narrato gli eventi della sua vita al nipote. Sono entrata in empatia con lei e ho gioito per ogni suo successo e sofferto per ogni sua sconfitta. 

Lo stile dell’autore è scorrevole e curato e la lettura si rivela piacevole e per nulla confusionaria, nonostante la molteplicità dei personaggi e dei punti di vista e l’utilizzo di differenti registri. 

Al passato si torna da lontano ci offre un affresco realistico di vent’anni  fondamentali per la storia italiana e merita un posto nelle vostre librerie. 6 stelle su 6. Consigliatissimo.

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