Focus Sorelle Brontë: Blogtour – Charlotte: La storia della piccola Brontë di Antonella Iuliano

 

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Con il Focus sulle Sorelle Brontë partecipo al  blogtour dedicato al meraviglioso romanzo di Antonella Iuliano, intitolato Charlotte: La storia della piccola Brontë.

Charlotte (Thornton, 21 aprile 1816 – Haworth, 31 marzo 1855) Emily (Thornton, 30 luglio 1818 -Haworth, 19 dicembre 1848) e Anne (Thornton, 17 gennaio 1820 –  Scarborough, 28 maggio 1849) Brontë furono tre poetesse e scrittrici vittoriane,  attive nella prima metà dell’ottocento. 

Le loro opere catturarono la giovane Charlotte Stevens, la protagonista del romanzo di Antonella Iuliano, che cercò di documentarsi sulle loro vite e che trovò risposta alle proprie domande grazie alla meravigliosa signora Chloe. Con lo stesso spirito, vorrei accompagnarvi alla scoperta della storia di queste tre artiste che così tante emozioni ci hanno donato con le loro opere. 

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“Un romanzo delicato e coinvolgente. Charlotte – La storia della piccola Brontë rappresenta un manifesto alla passione per la Lettura, che sfocia inesorabilmente nella Scrittura. L’Autrice, con il suo stile senza artefici ma capace di far affiorare sensazioni antiche, conduce la protagonista Charlotte in un nuovo mondo, là dove è possibile realizzare i propri sogni. Durante l’intreccio, incontriamo un personaggio emblematico, quale quello della Signora Cloe, che diventerà una sorta di mentore per Charlotte, di certo una guida tra le insidie del primo amore e della vita della ‘piccola Brontë’.
Consigliato agli amanti della narrativa emozionale, di quei romanzi che lasciano il segno attraverso atmosfere e sentimenti intramontabili.”
[L’Editore]

Sono trascorsi pochi anni dalla fine della guerra nella quale Charlotte Stevens ha perso suo padre. Adesso vive con la madre e l’anziana nonna in un paesino nell’entroterra del Suffolk, in Inghilterra, ma nulla sembra soddisfare il suo animo irrequieto, nessuna vera aspirazione è in grado di farle sognare il domani. I suoi giorni di sedicenne si trascinano monotoni fino a quando, in un tedioso pomeriggio, s’imbatte in un libro, un romanzo destinato a cambiarle la vita per sempre: Cime tempestose di Emily Brontё. L’incontro travolgente con le pagine dell’autrice vissuta un secolo prima accende in lei il desiderio smanioso di emozionarsi ancora e ancora, semplicemente leggendo. Sulle tracce di chi ha scritto la romantica a tetra storia di Heathcliff e Catherine, Charlotte conosce una donna che nel suo elegante salotto custodisce tesori preziosi, i grandi classici della letteratura. Qui fa la “conoscenza” di Charlotte Brontё quando la signora Chloe le affida una copia di Jane Eyre. È l’inizio di un grande amore letterario, di un viaggio senza ritorno, di pomeriggi d’incontri e di letture accompagnate da fumanti tazze di tè che pian piano dissipano le nubi all’orizzonte e portano la ragazza a scoprire la propria vocazione: la scrittura. Ma mentre la donna e la ragazza vivono immerse nella dolce fantasia letteraria, la vita ha già scritto per loro la sua trama.

Il padre delle nostre tre eroine era il pastore anglicano Patrick Brunty, che a causa della sua grande ammirazione per l’Ammiraglio Horatio Nelson, modificò il proprio cognome in Brontë , quando il suo mito venne nominato  dal Re Ferdinando duca della città siciliana di Bronte. 

Nel 1812 l’uomo sposò Maria Brandell, da cui ebbe sei figli: Maria(1814), Elizabeth (1815), Charlotte (1816), Branwell (1817), Emily (1818) e Anne (1820). Quando l’ultimogenita aveva solamente un anno, nel 1821, la donna morì di cancro. La famiglia, che nel frattempo si era trasferita nel 1820 da Thornton  in una canonica nella brughiera, situata nei pressi di Haworth nello Yorkshire, fu affidata alle cure della zia materna e della governante Tabitha. 

Nel 1824 Maria, Elizabeth, Charlotte ed Emily furono inviate dal padre al Clergy Daughter’s School di Cowan Bridge, un istituto atto a fornire un’istruzione alle figlie degli ecclesiastici. In questa scuola del Lancashire le condizioni di vita erano durissime: il vitto e le misure igieniche erano inadeguati (erano frequenti anche le epidemie di tifo) e questo provocò gravi danni alla salute delle giovani: nel 1825 Maria e Elizabeth morirono di tubercolosi, alla tenera età di 11 e 10 anni e anche le condizioni di Charlotte ed Emily furono compromesse per sempre. Fu questa terribile esperienza che ispirò le terribili avventure di Jane Eyre nel famigerato istituto  Lowood.

Il reverendo decise quindi di far tornare le figlie superstiti a casa. Le sorelle Brontë e il fratello Branwell dimostrarono sin da subito delle enormi doti artistiche e tra il 1826 e il 1829, a partire da dei soldatini che furono regalati da Patrick al figlio, i ragazzi crearono delle serie di racconti fantastici:Young Man, poi la saga di Glass Town di Charlotte e Branwell e la Gondal saga di Emily e Anne.

Dal 1831 al 1832 Charlotte frequentò come studentessa la scuola di Roe Head, dove sarebbe poi tornata nel 1835 come insegnante, insieme alla sorella Emily. Quest’ultima, che era ancora una semplice alunna, restò in quella scuola per soli tre mesi, poi decise di tornare a casa. A quel punto il suo posto in istituto venne occupato da Anne, che vi rimase fino al 1835, quando della sua istruzione iniziò ad occuparsi Charlotte. Nel 1838 la penultima delle tre sorelle diventò insegnante alla Law Hill school, ma anche questa volta la permanenza fu di breve durata: riuscì a resistere solo sei mesi, fino al settembre del 1839. Quando tornò a casa dovette fare i conti con le frequenti assenze delle sorelle da Haworth, visto che Charlotte e Anne lavoravano come istitutrici. 

Nel 1842 Charlotte ed Emily si recarono a Bruxelles, con l’intenzione di studiare il francese, e frequentarono l’istituto Héger . Mentre per  la sorella maggiore l’esperienza si rivelò piacevole, per la penultima dei Brontë fu l’opposto e così, quando la zia materna morì e  le ragazze fecero ritorno  in Inghilterra nel novembre del 1842, Emily decise di non allontanarsi più da casa. Charlotte, invece, tornò a Bruxelles nel gennaio del 1843, dove sarebbe restata fino all’inizio del 1844. In quegli anni lontano da casa, la maggiore delle tre Brontë  superstiti visse un amore non corrisposto per il gestore del collegio, il professor Constantin Héger, che però era già sposato. 

Sorelle Brontë - gif 1 - Jane Eyr

Nell’autunno del 1845, Charlotte scoprì un quaderno di poesie di Emily e propose alle sorelle di creare una raccolta contenente i loro componimenti poetici. Vinta la ritrosia di Emily, nel 1846 il volume venne pubblicato  con gli pseudonimi di Currer (Charlotte), Ellis (Emily) e Acton (Anne) Bell. L’antologia Poesie fu pubblicata da  dagli editori Aylott e Jones e conteneva 60 componimenti (18 di Charlotte, 21 di Emily e 21 di Anne). Purtroppo, però, i risultati furono pessimi perché vennero vendute solamente un paio di copie. 

Sempre con i loro pseudonimi, nel 1847 le tre sorelle pubblicarono i romanzi che avrebbero donato loro una fama immortale. Infatti in quello stesso anno le Brontë  presentarono a vari editori tre romanzi: Il professore di Currer (Charlotte), Agnes Grey di Acton (Anne) e Cime tempestose di Ellis (Emily). Solo le opere delle due sorelle minori furono accettate dall’editore Thomas Cautley Newby nel mese di luglio. Il professore venne rifiutato e fu pubblicato postumo  nel 1857. Charlotte, però, non si arrese, continuando non solo a inviare il manoscritto ad altri editori, ma anche iniziando a preparare un nuovo romanzo, Jane Eyre, che nell’ottobre del 1847 sarebbe stato pubblicato da Smith, Elder & Co. La storia della tenace istitutrice fu un vero e proprio successo e nel gennaio del 1848 il romanzo venne ristampato. L’esito del libro di Charlotte, spinse l’editore Newby a pubblicare in un unico volume le opere di Anne ed Emily: Cime tempestose e Agnes Grey. 

Nel 1848 Anne scrisse e pubblicò il suo secondo romanzo, La signora di Wildfell Hall. Nel frattempo Cime tempestose, il capolavoro di Emily, era al centro di numerose polemiche, perché non poteva lasciare il pubblico indifferente.  Poteva essere solamente amato o odiato perché era in grado di provocare reazioni nei lettori a causa delle sue tematiche forti. Ricevette molte critiche e qualche commento positivo. Molti accusarono il romanzo di essere privo di un fine morale. 

Sorelle Brontë -gif- Jane Eyre 2

Quando nel 1848 l’editore cercò di far credere che l’autore di Cime tempestose fosse lo stesso di Jane Eyre, per sfruttarne il successo, Charlotte propose alle sorelle di recarsi a Londra per affermare che l’opera apparteneva a delle autrici diverse, imparentate tra di loro. Anne accettò di accompagnare Charlotte, mentre Emily si rifiutò di seguire le sorelle e le pregò di non rivelare la sua vera identità. 

Il 1848 fu un anno davvero tragico per la famiglia Brontë : il 24 settembre Brandwell morì di tubercolosi. La malattia fu aggravata  dalla bronchite cronica di cui soffriva e dall’abuso di alcol e oppio. Il 28 settembre, durante il funerale del fratello, Emily contrasse un terribile raffreddore, finendo anche lei per ammalarsi gravemente di tisi. La penultima delle sorelle  Brontë non accettò mai la sua malattia, continuando a svolgere i propri compiti domestici e rifiutando ogni possibile cura. Emily morì la sera del 19 dicembre del 1848.

Purtroppo, però, anche  lo stato di salute di Anne peggiorò: come i fratelli  era affetta dalla tubercolosi e il dolore per la loro morte aggravò le sue condizioni.  Sperando in un miglioramento, si trasferì con la sorella Charlotte e l’amica Ellen Nussey a Scarborough, sulla costa orientale, dove morì il 28 maggio del 1849 e dove venne sepolta. 

In quello stesso anno Charlotte pubblicò Shirley, un romanzo sociale, basato per lo più sulle avventure di tre personaggi: Robert Moore, Caroline Helstone e Shirley. 

Nel 1853 la Bronte pubblicò Villette, un’opera in parte autobiografica e accettò la proposta  di matrimonio del curato Arthur Bell Nicholls, che avrebbe poi sposato nel maggio del 1854. Nel 1855 Charlotte rimase incinta, ma le sue condizioni di salute peggioravano di giorno in giorno: era tormentata da nausee frequenti ed era sempre più debole. Charlotte morì, insieme al bimbo che aspettava, il 31 marzo del 1855. 

Se ne andava così l’ultima dei sei fratelli Brontë  . 

Nei prossimi giorni pubblicherò la recensione del romanzo Charlotte: La storia della piccola Brontë di Antonella Iuliano.

 

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