Storytelling Chronicles #2: Il padre della sposa di Silvia Bucchi

Cover di Tania

Oggi il blog partecipa all’evento Storytelling Chronicles, ideato da Laura Premi del blog, La nicchia letteraria. Il tema del mese di marzo è il papà.

Ho scelto di riproporvi i personaggi del precedente racconto di Febbraio (qui il link )

Tema : il papà

Titolo: Il padre della sposa

Storytelling Chronicles #2

Lei è bella come non mai. Sembra proprio la principessa di uno di quei film Disney, che guardava seduta accanto a me, sulla poltrona del salotto. In effetti anche se fatico ad immaginare quello sbarbatello di Noah Miller in tali vesti, può anche darsi che la mia Riley abbia trovato il suo principe azzurro, alla fine. E lui è proprio lì, accanto all’altare, che guarda la mia principessa con un amore tale da stringere il cuore. Sono certo che Riley e Noah saranno felici e nessuno merita di esserlo più di mia figlia, perché in passato ha sofferto così tanto, che temevo non si sarebbe più ripresa e se è riuscita a rimettersi in piedi ed andare avanti è stato anche e soprattutto grazie a Noah. Non riesco a non pensare a Jason, il primo fidanzato di Riley, che è morto a causa di un tumore al cervello qualche anno fa, lasciando mia figlia in uno stato di profonda disperazione, chiusa in se stessa, incapace di comunicare con gli altri, anche solo per esprimere a parole il proprio dolore. Non usciva più dalla sua stanza, aveva abbandonato Yale e sembrava decisa a non riprendere in mano la propria vita. Poi, però, era riapparso Noah, uno sbarbatello che Riley aveva incontrato all’università prima che la tragedia di Jason ci colpisse e che credo non fosse stato per lei un semplice amico. Riley era pian piano tornata alla vita ed era riuscita a proseguire gli studi e a laurearsi. Ero davvero riconoscente a Noah per la luce che aveva riportato nella vita di Riley, ma ammetto che Jason avrà sempre un posto particolare nel mio cuore. Lui è cresciuto insieme alla mia piccola principessa, ero stato io ad insegnare a quel ragazzo a pescare e sognavo che sarebbe stato proprio lui a sposare Riley. Mentre ci avviciniamo all’altare, sento la mano di mia figlia stringersi sul mio braccio e i ricordi affiorano insieme alle lacrime, che iniziano a scorrere traditrici sulle mie guance. Mille immagini si affollano nella mia mente in pochi secondi. Riley a 6 anni mentre piange e mi abbraccia perché ha una terribile paura di Brunilde, la strega di Biancaneve. Riley a 8 anni che mi stringe forte perché devono ingessarle una gamba e sa che non potrà più partecipare al saggio di danza. In ogni istante importante della sua vita sono stato al suo fianco, nei momenti più belli e in quelli più dolorosi ed ora sto condividendo questo enorme privilegio con un altro uomo, quello sbarbatello di Noah Miller, per la precisione.
Ancora pochi passi e raggiungiamo l’altare e pieno di emozione, affido la mano della cosa più preziosa che posseggo ad un altro. Vorrei ammonire lo sbarbatello con uno degli sguardi più minacciosi del mio repertorio, giusto per ricordargli che se farà soffrire la mia principessa dovrà vedersela con il sottoscritto, ma lui punta su di me due occhioni talmente carichi d’amore e di felicità che non posso che rinunciare ad ogni intento bellicoso e sorridergli, prima di prendere posto accanto a mia moglie per assistere alla cerimonia. Ed è così che la mia piccola Riley diventa a tutti gli effetti la signora Miller.
Ed è proprio la signora Miller ad avvicinarsi a me nel bel mezzo del ricevimento, osservandomi con i suoi grandi occhi chiari, ai quali non so mai dire di no.
« È giunto il momento del nostro ballo, papà» annuncia raggiante. Non amo ballare e lei lo sa, ma non so dirle di no e sono consapevole di quanto sia importante per lei questo momento. Afferro la sua mano e la trascino al centro del salone. Una melodia si diffonde intorno a noi.

I sogni son desideri di felicità
Nel sonno non hai pensieri
Ti esprimi con sincerità.
Se hai fede chissà che un giorno
La sorte non ti arriderà.
Tu sogna e spera fermamente
dimentica il presente
Che il sogno realtà diverrà.

Mentre stringo a me la mia principessa, con le lacrime traditrici che mi accarezzano la guancia, rivedo Riley bambina mentre cerca di imitare una danzante Aurora, la protagonista de La Bella Addormentata nel Bosco, il suo cartone animato Disney preferito. All’improvviso torno al presente e alla meravigliosa donna vestita di bianco, che stringo tra le braccia. Riley alza il viso e i suoi occhi raggianti si perdono nei miei . Il mio cuore scoppia di felicità.

Copyright @ 2020 Silvia Bucchi
Questo racconto è un’opera di fantasia . Nomi, personaggi, luoghi e avvenimenti sono prodotto dell’immaginazione dell’autrice o se reali , sono utilizzati in modo fittizio. Ogni riferimento a fatti o persone viventi o scomparse è del tutto casuale.

 

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19 commenti su “Storytelling Chronicles #2: Il padre della sposa di Silvia Bucchi

  1. Silvia Bragalini il said:

    Ciao Silvia! Dal commento di Susy mi sembra di capire che questa storia presenti dei personaggi di cui hai già parlato… io li incontro per la prima volta, ma non ho avuto problemi. Il momento della “passeggiata verso l’altare” è un’emozione particolare tra padre e figlia, e tu hai saputo descriverla bene, con semplicità ed efficacia.
    La protagonista, Riley, sembra aver sofferto tanto, ma ho apprezzato come tu con pochi tratti sia riuscita a delineare la sua storia.
    Il rapporto padre-figlia (ed anche padre-generi) è espresso bene, tramite immagini selezionate ma significative. Complimenti 🙂

    • silviatralerighe il said:

      Grazie Silvia. Grazie davvero. I due sposini sono delle vecchie conoscenze perché erano i protagonisti del racconto di febbraio, però ho cercato di rendere la narrazione comprensibile anche per coloro che non avevano letto la storia precedente. In effetti il momento emozionante in cui un padre accompagna una figlia all’altare è qualcosa di universale e non ha bisogno di molte spiegazioni. Si, Riley ha vissuto un momento difficile e anche un lutto piuttosto importante. Grazie ancora.

  2. Che bello rileggere di Riley e Noah. Attraverso gli occhi di un padre è diverso vedere il coronamento del loro sogno d’amore e l’ho trovato davvero ricco di emozioni da far uscire le lacrime. Per un padre, la propria figlia rimane la sua principessa ed è difficile lasciarla andare ad un altro uomo. Un passaggio doloroso ma anche felice. Un momento importante che mi ha molto commosso e non posso che farti i miei complimenti per lo stile piacevole con cui l’hai descritto.

    • silviatralerighe il said:

      Grazie Tania e complimenti ancora per il banner. Grazie ancora. Si, è un momento davvero importante e delicato e ho provato a delinearlo. Inoltre ammetto che l’abbonamento a Disney + mi ha ispirato senza che me ne rendessi conto. Grazie ancora.

  3. Stephi il said:

    Ciao Silvia! È davvero un piacere aver potuto sapere com’è andata a finire tra Riley e Noah, e trovarli a festeggiare un momento così bello mi ha riempito il cuore. Sono stata altrettanto contenta di aver potuto leggere il tutto attraverso gli occhi del padre: c’è tantissima emozione nelle sue parole, si percepisce chiaramente tutto l’amore che prova per la figlia e soprattutto la dolcezza che riserva nei suoi confronti, sperando per lei solo il meglio e non rinunciando a qualche pensiero contrariato contro il genero “non prediletto” neanche mentre accompagna la figlia all’altare. Brava! Per quanto riguarda la scrittura, il tutto è scorrevole e scritto con un linguaggio chiaro e diretto. Ho trovato solo qualche ripetizione qua e là, per il resto mi sembra un bel racconto, da tutti i punti di vista. Complimenti ancora 🙂 Al prossimo racconto, Stephi

  4. Debora il said:

    Ciao Silvia. Questa parte della storia tra Riley e Noah mi è piaciuta di più rispetto alla precedente. Hai inserito diverse informazioni per legare il passato al presente, e il filo conduttore tra i due momenti di vita, ovvero il pensiero del papà, ha dato un colore diverso a quello che rischiava di diventare un momento stereotipato. Il racconto ha infatti molto profumo di favola Disney, tranne quando il padre fa le sue digressioni riguardo Jason. E lì che la storia diventa molto più realistica, secondo me.
    Per quanto riguarda la scrittura, ho notato alcune ripetizioni, però il tutto si legge con facilità. Al prossimo racconto

    • silviatralerighe il said:

      Ciao Debora. Grazie per aver commentato. La parte Disney c’è ed è in parte colpa dell’abbonamento a Disney + (fatto mentre scrivevo il racconto) e in gran parte a due matrimoni a cui ho assistito. In uno, quello di mia cugina, era stata proprio inserita la canzoncina di Cenerentola. Mi sono lasciata molto trasportare dal mondo delle fiabe. Grazie per il commento. A presto. Silvia.

  5. Ciao.
    Un momento felice per i due protagonisti della volta scorsa che avevano sofferto non poco direi.
    Mi ricordo di loro e della loro separazione, quindi è stato bello vedere che la loro storia, seppur travagliata, è giunta a un finale felice.
    Mi è piaciuto leggere i pensieri del padre, suppongo che siano molto verosimili per tanti padri che accompagnano la loro figlia all’altare quindi ti faccio i miei complimenti per essere riuscita a rendere il tutto molto realistico.
    Il racconto è scritto bene, è scorrevole, strappa un sorriso per i pensieri bellicosi del padre contro lo sposo, quindi complimenti anche per questo.
    L’unico appunto che vorrei fare è la ripetizione “quello sbarbatello di Noah”. Comprendo che il padre lo veda in quel modo, però ripetuto troppe volte rischia di stancare.
    A presto

    • silviatralerighe il said:

      Grazie mille. In effetti cercare di immaginare le emozioni di un padre in una simile situazione è stata un po’ una sfida. Grazie. A presto. Silvia.

  6. Sorvolando su qualche ripetizione (“sbarbatello” in primis) che dà un po’ di noia -parlo per me, ovviamente: sono pignolissima sulle reiterazioni di termini e concetti, mi spiace ahah Quando mi sfuggono nella scrittura, per dire, impazzisco ahahah-, devo ammettere che questa volta il racconto mi è piaciuto più dell’altro -sebbene, comunque, l’appuntamento di febbraio sia stato memorabile!-, forse perché il punto di vista che hai scelto di usare è diverso dal solito adoperato nei romance :3 E così il lettore capisce subito la natura del padre di Riley, protettivo, scorbutico e dolcissimo, la classica figura genitoriale che tutti -sì, proprio tutti :3- vorrebbero avere <3

    Ho un appunto, però. Da quello che personalmente ho compreso leggendo, mi pare che padre e figlia abbiano un rapporto molto stretto e, soprattutto, limpido, senza segreti vigenti fra loro insomma. Mi aspettavo, quindi, che lui sapesse di quanto è trapelato nel primo racconto sulla ragazza, cioè che lei voleva lasciare Jason, ma ha rinunciato ai suoi intenti per stargli vicino fino alla fine. Non so, mi aspettavo più comunicazione tra le due figure, ecco 🙂

    • silviatralerighe il said:

      Ciao Lara. Grazie per aver commentato. Grazie perché in effetti sull’ultimo punto non avevo riflettuto. Credo di aver descritto in questo modo la situazione perché forse, pur sbagliando, Riley temeva il giudizio del padre e si sentiva colpevole nei confronti del fidanzato, venuto poi a mancare. Volevo omaggiare mio padre e ho creato il padre di Riley. Grazie ancora.

  7. Ciao Silvia!
    Tu non sai come sono felice per Riley e Noah! Che bello, dopo la loro sofferenza ci voleva questa nota positiva.
    A parte questa deviazione, devo dire che hai centrato benissimo il tema, con questo papà burbero ma dal cuore tenero, un suocero attento ad ammonire in silenzio il futuro “figlio” per metterlo in guardia.
    Hai uno stile delicato che mi piace molto, anche se anch’io allo “sbarbatello” sono rimasta. Mi ha fatta ridacchiare, in realtà, perché ha smussato un po’ gli spigoli nel carattere di quest’uomo che, in fondo, sta accompagnando la figlia nel suo percorso di crescita.
    Alla prossima.

    • silviatralerighe il said:

      Grazie mille. Mi sono ispirata al mio papà e lui ha utilizzato questo termine spesso, per riferirsi con affetto a un ragazzo con cui uscivo e che gli stava anche piuttosto simpatico. Grazie ancora e alla prossima.

  8. Simona Busto il said:

    Sono contentissima di aver visto un bel finale per Riley.
    L’altra storia era densa di tristezza e piena di speranze frustrate dai piani crudeli del destino.
    Ora questa dolce conclusione, vista attraverso lo sguardo del papà, mi ha davvero lasciato gradevoli emozioni.

    • silviatralerighe il said:

      Grazie mille. <3 Era previsto un altro racconto pieno di tristezza, ma ho cambiato idea all'ultimo minuto. Mi sono resa conto che in questo momento avevamo bisogno di gioia. In realtà mia nipote ha letto il primo racconto e mi ha pregato di dare una gioia ai due protagonisti.

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